Lega. La Russa: “Basta con le mediazioni, il Pdl torni la forza trainante”
18 Agosto 2009
di redazione
"La Lega resta un alleato indispensabile, ma al Pdl serve un colpo di reni, un’impennata: siamo il partito guida della coalizione, non possiamo sempre mediare e parare i colpi degli altri". Ignazio La Russa, intervistata dal Corriere della Sera, liquida come "provocazioni agostane, che non stanno né in cielo né in terra" le ultime esternazioni di Umberto Bossi sull’inno nazionale, ma chiede al Pdl di "assumere un’iniziativa forte".
Per il ministro della Difesa, il Pdl "deve essere le forza trainante della coalizione, rendersi conto che è il partito di maggioranza relativa, che ha il premier e ministri chiave, come quello dell’Economia". Insomma, avverte La Russa, "c’è bisogno che il partito non sia soltanto il luogo dove mediare le pulsioni del Paese".
La Lega, accusa La Russa ironizzando sul dialetto a scuola ("Se Bossi e Galan parlassero tra loro in dialetto, avrebbero bisogno di un interprete"), "utilizza il silenzio politico d’agosto per riempirlo di parole d’ordine propagandistiche. E per poi fare continue marcia indietro". E comunque a una nuova egemonia culturale il ministro non crede: "Si tratta piuttosto di un’egemonia propagandistica, che serve per lucrare voti. Nei fatti la Lega è venuta a miti consigli". In realtà, segnala La Russa, "credo che all’origine del nervosismo della Lega e della sgradevole propaganda sia proprio il timore che l’attenzione del governo si sposti sempre più verso il Sud".
Interviene sulla questione anche Denis Verdini, uno dei tre coordinatori del partito: "La Lega dovrebbe usare più prudenza perché così ravvivano i critici e l’opposizione. Quello di muoversi in quella maniera forse è un errore".
Verdini interpreta le parole di Umberto Bossi in chiave di comizio. Come ogni estate, spiega il coordinatore del Pdl in un’intervista a Il Giornale, la Lega alza i toni e parla al suo elettorato: usa "il linguaggio più adatto", spiega. Però "le tante e tante volte che ho avuto occasione di parlare con Bossi, l’ho sempre trovato moderato e pieno di buon senso". Quanto alle regionali "sono una questione politica che affronteremo, come sempre con la massima serenità, e risolveremo partendo da un punto: il patto tra Berlusconi e Bossi e l’incontro tra Pdl e Lega è fondato sulla forte volontà di cambiare il paese e modernizzarlo. E le regionali – sottolinea Verdini – saranno una tappa importantissima".
Sull’alleanza con l’Udc Verdini spiega: "L’obiettivo deve essere quello di un governo omogeneo. Noi con l’Udc abbiamo in comune 14 anni di battaglie insieme, la presenza nel Ppe, lo stesso elettorato, gli stessi valori e il fatto che in molte amministrazioni governiamo insieme. Il loro apporto in Piemonte, Liguria, Lazio, Campania e Puglia, ma per certi versi anche in Emilia Romagna e Toscana, può essere importante per ottenere una vasta maggioranza anche nelle regioni e permettere al governo nazionale di ragionare in maniera diversa".
"Si guarda il dito e non la luna". Così Roberto Calderoli spiega che le polemiche sulle ultime "trovate" della Lega sono il solito modo di "non voler capire la questione, perché è scorretto travisare le parole di Umberto Bossi, estrapolando alcune frasi dal contesto e perdendo di vista il messaggio".
Il ministro della Semplificazione, in un’intervista a Il Giornale, sottolinea: "I sondaggi rilevano che la fiducia degli italiani verso le istituzioni è in profondo calo. Ebbene, l’inno diventa il simbolo di questa disaffezione. Quindi se si crede nell’unità del paese, andiamo ad affrontare i problemi reali. E così avremo la luna piena, non un quarto di luna. Sempre che non arrivi l’eclissi…", rimarca l’esponente leghista. "Noi della Lega – premette Calderoli – non siamo tipi da spiaggia e ad agosto lavoriamo, diversamente da altri".
La crisi economica porta il rischio che "non ci si riesca più ad arrangiare", per questo "dobbiamo fornire soluzioni, portando avanti le riforme che la gente chiede". "Stiamo lavorando – spiega Calderoli – sulle buste paga territorializzate, che non c’entrano assolutamente nulla con le gabbie salariali. Lo scopo è dare una risposta alla crisi e uno slancio all’occupazione, attraverso un’azione corale della maggioranza, che raccoglierà i suoi primi frutti già a fine agosto". Quanto alla scacchiera per le prossime regionali, il ministro assicura che "sistemeranno tutto Berlusconi e Bossi". Nessun ripensamento invece sull’Udc: "Anche se con l’Udc forse potremmo vincere in Emilia e Toscana, non credo che il gioco valga la candela. Saremmo poi ovunque sotto ricatto".