Legge elettorale: Matteoli guarda Prodi, con sospetto
05 Aprile 2007
di redazione
“Sono più che moderatamente ottimista e
credo che se Prodi e la maggioranza eviteranno di fare
giochetti sulle riforme costituzionali, potremo trovare
un’intesa su un modello a cavallo tra Tatarellum e Mattarellum”. Così Altero Matteoli, capogruppo di An al Senato, apre a Prodi sulla legge elettorale.
“Mi auguro – spiega – che la
maggioranza non voglia intrecciare la riforma della legge
elettorale con quella della costituzione perché servirebbe
solo per prendere tempo. An con Chiti è stata chiara: vogliamo un sistema che tuteli il
bipolarismo e preveda l’indicazione del premier. Se invece si
vogliono rivedere il poteri del premier, fare il Senato
federale, significa toccare almeno venti articoli della
costituzione e i tempi, rispetto ai 10-12 mesi che prevediamo,
si allungherebbero di conseguenza”. Matteoli scambia anche qualche battuta sui contrasti tra An e Udc, spiegando che “non è una novità, lo scontro nasce dal fatto che loro vorrebbero ricreare un sistema politico tipo Prima
Repubblica, dove i presidenti del Consiglio erano decisi dai
partiti e non dagli elettori. Ma si tratta di una illusione,
allora la Dc aveva il 40 per cento dei voti mentre l’Udc
oscilla tra il 4 e il 7 per cento. Casini non avra’ mai la
possibilità di sostituire, ad esempio, la sinistra radicale
dell’Unione”.