Libano, il capo di Fatah al-Islam è ancora vivo

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Libano, il capo di Fatah al-Islam è ancora vivo

10 Settembre 2007

Il leader di Fatah al-Islam non era fra i combattenti uccisi
dalle truppe libanesi nel campo profughi nel nord del paese come inizialmente
si era ipotizzato. L’uomo potrebbe essere fuggito, secondo quanto affermato
oggi dal magistrato inquirente.

Fino a poco fa si credeva che il guerrigliero palestinese
Shaker al-Abssi fosse stato ucciso, quando le truppe libanesi avevano preso il
controllo del campo di Nahr al-Bared il 2 di settembre scorso. Lo scontro si è
concluso,infatti, in quella data dopo un braccio di ferro durato 15 settimane e
costato la vita a più di 400 persone. Un membro di Fatah al-Islam, che era
stato fatto prigioniero, aveva identificato un cadavere come quello di Abssi,
così come avevano fatto sia sua moglie che altri membri della sua famiglia.

L’esercito libanese, però, in seguito al test del dna ha
rilevato che i campioni presi dai figli e dal fratello del capo dei ribelli non
corrispondono al sangue prelevato dal corpo della vittima. “Quindi il corpo
conservato nell’obitorio dell’ospedale governativo di Tripoli non appartiene a
Shaker al-Abssi”, ha comunicato il procuratore generale, in una nota.

Il comunicato citava inoltre la confessione di un militante
yemenita che dice di essere scappato dal campo profughi il 1 settembre con
Abssi ed altri.

“Shaker al-Abssi era in buono stato di salute e vestiva una
cintura bomba da attentatore suicida e portava un Kalashnikov, dei caricatori e
delle bombe a mano”, ha affermato lo yemenita, secondo quanto si legge nel
comunicato.

Il ribelle citato è stato catturato parecchio tempo dopo
aver perso contatto Abssi, su cui pende una condanna a morte per aver ucciso un
diplomatico statunitense in Giordania nel 2002.