Libano: intesa sul candidato alla presidenza della Repubblica
03 Dicembre 2007
di redazione
Il
generale Michel Suleiman, attuale capo di Stato maggiore dell’Esercito, sarà il
nuovo candidato alla presidenza della Repubblica libanese. L’intesa è stata
raggiunta dopo settimane di negoziati.
La
data del nuovo voto fissato in Parlamento è stata fissata per il 7 dicembre e
secondo una fonte del governo di Beirut: “Le cose si stanno muovendo e
speriamo di avere un presidente entro la prossima settimana”.
La candidatura di Suleiman, 59 anni, alla guida dell’esercito dal 1998,
incarico al quale venne nominato dal presidente uscente Emile Lahoud, era stata
inizialmente respinta dalla maggioranza parlamentare, che considera il generale
troppo vicino all’opposizione filosiriana. Tuttavia, nella crisi che da un anno
paralizza il Libano Suleiman ha
sempre mantenuto una posizione neutrale e ha ripetutamente invitato l’esercito
a tenersi lontano dalla politica.
“Il governo dovrebbe riunirsi nei prossimi due giorni ed emendare la
Costituzione, quindi il Parlamento potrà riunirsi ed eleggere il capo dello
Stato”, ha spiegato ancora la fonte, riferendosi alla necessità di una
modifica costituzionale per permettere a un funzionario di alto livello dello
Stato di diventare presidente.
In
una dichiarazione televisiva, il leader cristiano delle Falangi, Amin Gemayel,
ha annunciato il proprio sostegno alla candidatura del generale, appoggiata
anche dall’ex concorrente alla presidenza, Michel Aoun, ma a certe condizioni.
Fra queste, la nomina di un premier neutrale, al posto del filooccidentale
Fouad Sinora, le dimissioni di Suleiman in occasione delle elezioni
parlamentari del 2009.
Il Libano è senza presidente dal
24 novembre scorso, quando è scaduto il mandato del filosiriano Emile Lahoud.
Secondo la Costituzione, la presidenza della Repubblica deve andare a un
cristiano maronita, il premier deve essere sunnita, mentre il presidente del
Parlamento è sciita.