Libano. Nuovi progressi sull’inchiesta Onu omicidio Hariri

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Libano. Nuovi progressi sull’inchiesta Onu omicidio Hariri

03 Dicembre 2008

La commissione d’inchiesta internazionale incaricata di indagare sull’omicidio dell’ex premier libanese Rafik Hariri del febbraio 2005 ha "acquisito nuove informazioni" che possono permettere di allungare la lista delle persone coinvolte nell’attentato di Beirut nel quale morirono altre 22 persone. E’ quanto ha riferito oggi la stampa libanese e il Daily Star.

Nel suo undicesimo rapporto preliminare, la commissione guidata dal giudice canadese Daniel Bellemare, afferma inoltre che sono stati trovati "ulteriori elementi che rafforzano il legame" tra l’assassinio Hariri e gli altri attentati che hanno insanguinato il Libano fino al gennaio scorso.

Dal primo marzo prossimo, proprio Bellemare guiderà l’accusa nel processo che si aprirà all’Aja e che dovrà giudicare i presunti responsabili del crimine. "L’avvio delle attività del tribunale non significa che l’inchiestà è terminata", precisa il rapporto, che aggiunge: "la commissione e l’ufficio del procuratore dovranno continuare a raccogliere prove".

Il regime siriano è stato accusato da più parti di essere responsabile dell’attentato, ma Damasco ha sempre negato ogni coinvolgimento. Il rapporto, comunque, non fornisce dettagli sulle indagini e Bellemare non ha fatto i nomi dei sospetti, evitando anche di indicare il numero delle persone coinvolte o la loro nazionalità. La Commissione ha quindi chiesto un’estensione del suo mandato di due mesi, fino al 28 febbraio, in modo da poter "continuare a lavorare senza interruzioni". Nel rapporto si afferma anche che la Siria "ha in generale cooperato (con la commissione) in modo soddisfacente".

La scorsa settimana il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon aveva annunciato che un tribunale speciale sul caso Hariri diventerà attivo da marzo. Per questo, la Commissione Onu ritiene necessario un periodo di transizione utile a esercitare al meglio il passaggio di consegne.

In un comunicato diramato dalla Commissione e rilanciato oggi dal quotidiano online Naharnet, si legge che "l’avvio del tribunale (a marzo, ndr) non significa che l’indagine è stata conclusa" e che "l’ufficio del procuratore del tribunale dovrà continuare a investigare". Inoltre "è necessaria una piena collaborazione e sostegno da parte delle autorità libanesi".