L’incontro di Palazzo Grazioli? Solo un pretesto per attaccare il Governo
13 Novembre 2008
Non ero a piantonare Palazzo Grazioli la sera scorsa. Non sono quindi in grado di confermare o smentire se vi sia stato un incontro tra Berlusconi ed alcuni suoi ministri, da un lato, e i Segretari di CISL e UIL e la Presidente di Confindustria dall’Altro. Mi risulta, tuttavia, che Palazzo Grazioli sia una residenza privata, da non confondere quindi con Palazzo Chigi, dove ha sede la Presidenza del Consiglio.
Fino a prova contraria Berlusconi in casa sua può invitare chi vuole. Quando verrà il momento di incontrare le parti sociali in maniera ufficiale (nella Sala verde di Palazzo Chigi) gli inviti saranno diramati in termini di assoluta correttezza.
Ciò premesso per quanto riguarda la forma (uno scrittore francese afferma che “le style c’est l’homme, l’homme c’est le style”), veniamo alla sostanza.
Se il Governo vuole consultare le parti sociali sui provvedimenti che intende adottare (nella attuale situazione di grande difficoltà) e se non vuole perdere tempo e farsi dire di no in anticipo, diventa – purtroppo – inevitabile parlare con quei sindacalisti che sono disposti ad ascoltarlo e a trovare delle soluzioni ragionevoli.
Incontri informali si sono sempre svolti. Immagino che Romano Prodi, Massimo D’Alema, Giuliano Amato, poi di nuovo Romano Prodi non abbiano esitato ad incontrare separatamente Sergio Cofferati e Guglielmo Epifani.
Certo se gli incontri riservati lo fossero davvero sarebbe meglio per tutti. Per il Governo e per i Sindacati.
Qualche lamentela fondata sarebbe potuta venire da qualche organizzazione imprenditoriale importante, come la Confcommercio, ad esempio. In sostanza l’incontro di Palazzo Grazioli non è altro che la fotocopia dell’attuale realtà dei rapporti sociali. E sullo sfondo appare sempre più chiara un’alleanza tra PD e la CGIL . E’ un grave errore quello del gruppo dirigente del PD di gettare la CISL e la UIL nelle braccia del Governo. Ma Bonanni e Angeletti non possono accettare che la CGIL abbia un diritto di veto che le consente di prendere in ostaggio i governi di sinistra e di ostacolare in ogni modo quelli di centro-destra.