L’Inps e gli aumenti di stipendio: le competenze si pagano, ma il presupposto è che vi siano

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L’Inps e gli aumenti di stipendio: le competenze si pagano, ma il presupposto è che vi siano

L’Inps e gli aumenti di stipendio: le competenze si pagano, ma il presupposto è che vi siano

27 Settembre 2020

Diciamoci la verità: fra gli attuali 62mila euro lordi e i 150mila derivanti dall’aumento di cui tanto si parla in questi giorni, la seconda retribuzione è certamente più adeguata alle responsabilità e alle incombenze di un presidente dell’Inps. Non è dunque l’aspetto quantitativo il motivo per il quale la notizia ha suscitato scalpore.

Il fatto è che per Pasquale Tridico vale un po’ ciò che vale per l’antipolitica. Essa ha certamente molti genitori: la crisi economica, la superficialità della nuova comunicazione derivante dall’avvento dei social network, il cattivo uso che la politica ha fatto delle proprie prerogative. Non è un caso, tuttavia, che per larga parte della storia repubblicana l’indignazione popolare non abbia mai riguardato la retribuzione e la “quantità” degli eletti di ogni ordine e grado. Questo perché, mediamente, nel bene e nel male, l’ultimo dei consiglieri comunali della Prima Repubblica era più preparato della media degli attuali parlamentari.

Difendere oggi la politica e le istituzioni da coloro che vorrebbero raderle al suolo non può significare negare che un problema qualitativo vi sia. Allo stesso modo, chi si batte per la meritocrazia fa certamente bene ad affermare che un presidente dell’Inps debba essere adeguatamente remunerato. Più difficile però è sostenere che Tridico quell’incarico e quello stipendio li abbia meritati. L’epic fail al quale abbiamo assistito durante il lockdown è sotto gli occhi di tutti, e la caccia alle streghe nei confronti dei consiglieri comunali con partita Iva destinatari del bonus dei 600 euro è ancora fresca nella memoria, sicché quando giochi a fare il puro non puoi non sapere che prima o poi arriverà uno più puro di te che ti epura.

Giusto dunque asserire con fierezza che le competenze si pagano. Il presupposto, tuttavia, è che quelle competenze vi siano. Trovate un presidente dell’Inps all’altezza del suo ruolo e vedrete che nessuno si lamenterà per il suo aumento di stipendio.