Lloret de Mar. Victor catturato grazie a foto sul web: “L’ho soffocata”

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Lloret de Mar. Victor catturato grazie a foto sul web: “L’ho soffocata”

10 Luglio 2008

Victor Diaz Silva (nella foto scattata con Federica la sera della tragedia) sarebbe stato visto in un “Kebeb” di  Tarragona intorno alle 21 di ieri. Lì un uomo lo ha riconosciuto e ha dato la segnalazione alla polizia. Così è stato arrestato “El gordo”, il principale sospettato dell’uccisione di Federica Squarise, che subito dopo la cattura ha confessato: “Sono stato io”.Da quanto trapela pare l’ipotesi più accreditata è quella del soffocamento.

Victor è stato identificato grazie alle foto che la polizia locale ha pubblicato on line. Lo riferisce il sito web della radio Cadena Ser, la prima a pubblicare le foto. L’uomo, dopo aver riconosciuto Victor, si è recato alla prima stazione della polizia ma quando gli agenti sono arrivati sul posto, il cameriere uruguaiano non c’era più. È scattata subito una intensa battuta nella zona alla ricerca del “gordo”, localizzato all’angolo delle vie Pere Martell e Eivissa, molto vicino alla «Plaza de Toros». Camminava un pò disorientato – aggiunge la Cadena Ser – e con l’aria abbattuta. Non ha opposto resistenza all’arresto e ha subito ammesso subito di essere l’autore della morte di Federica.

Il punto fondamentale ora è quello di capire se abbia agito da solo o con la complicità di qualcun altro.

Si attendono ancora i risultato del test del Dna compiuto sul corpo e gli esiti definitivi sulle cause della morte, anche se l’ipotesi più accredidata resta al momento quella per asfissia e tutto lascia supporre che ci sia stata anche violenza sessuale.

Contrariamente a quanto volevano le prime indiscrezioni, “El gordo” non è sposato e non ha un figlio. Claudia, la cameriera che era stata indicata da alcuni come moglie, è in realtà la fidanzata. È uruguaiana come lui, ha un bambino di otto anni ma non di Victor bensì di una relazione precedente e lavora da tempo in una caffetteria di Lloret de Mar. “È una ragazza bionda, normale – spiega un cameriere spagnolo che lavora con lei -. Non vuole comparire in televisione – aggiunge – e quando ha visto che qualcuno veniva a intervistarla se n’è andata. È solo preoccupata che questa vicenda possa danneggiare o incidere in qualche modo su questo bar”.

Da sabato l’uomo si trovava a Tarragona, 200 chilometri da Lloret de Mar. Nelle prossime ore sarà trasferito a Blanes, dove si trova il magistrato che si occupa dell’inchiesta. Victor è bruno, corpulento e con le braccia coperte di tatuaggi, come si vede dalle due fotografie distribuite oggi dai “Mossos D’Esquadra” all’interno delle forze di sicurezza spagnole. Indossa jeans chiari e una maglietta celeste della nazionale uruguaiana.

La caccia all’uomo è stata serrata. In tarda serata, l’avvocato Aldo Pardo, che assiste la famiglia Squarise e che ora si trova in Spagna, aveva fatto sapere che per Victor “le ore sono contate”. Dopo l’arresto ha commentato: “Adesso attendiamo ulteriori sviluppi. Cerchiamo di capire se era solo, oppure no”. Il documento di ricerche diramato all’interno della polizia, con «priorità alta», aveva come oggetto l’arresto di “presunto omicida, Victor Diaz Silva”. E seguivano tutti i dati del «gordo», l’ultimo ad essere stato visto con Federica la notte della sua scomparsa, tra il 30 giugno e il 1 luglio. La polizia lo cercava da lunedì. C’erano voci che avesse lasciato la Spagna, ma nel pomeriggio la Farnesina ha smentito la notizia del giornale El periodico secondo cui Victor si sarebbe allontanato dal Paese.

La polizia, che ha compiuto anche una serie di perquisizioni a Lloret, e non solo, ha seguito una pista precisa, che l’ha condotta a localizzarlo in tempi relativamente brevi. L’arresto è destinato a lasciare alle spalle le polemiche che si sono sollevate in giornata dall’Italia sull’operato della polizia catalana: l’avvocato Stefano Squarise, uno dei legali della famiglia, aveva sostenuto che “queste dabbenaggini da parte degli inquirenti spagnoli non possono essere tollerate. Facciamo appello al premier Berlusconi e al ministro Frattini perché intervengano”. E critiche sono arrivate anche da parte dell’altro legale, l’avvocato Pardo, che, al suo arrivo ieri in Spagna a notte fonda aveva sparato a zero contro gli investigatori spagnoli: “Ma come è possibile che senti versioni contrastanti» tra i ragazzi ascoltati “e non li metti sotto torchio, ma che indagini sono queste…”.

Dall’Italia, però, il capo della Polizia, Antonio Manganelli, ha oggi replicato: “la polizia spagnola sta lavorando molto bene e in silenzio”. Lo stesso Pardo aveva successivamente corretto il tiro, dopo aver incontrato il console italiano a Barcellona, Roberto Natali, e il commissario Josep Milan, capo dei “Mossos D’Esquadra. Rientrando a Lloret de Mar per incontrare i media italiani e spagnoli, aveva infatti spiegato che, dopo qualche ritardo all’inizio, le indagini procedono. “Sono venuto in Spagna – ha spiegato – per sollecitare che le indagini si svolgano nel minor tempo possibile”, ha detto. Adesso, “la restituzione della salma è la cosa che interessa di più la famiglia – ha aggiunto – e il Consolato ha predisposto tutte le formalità per le procedure amministrative per il rimpatrio al più presto della salma”.

Anche se per il rimpatrio, bisognerà aspettare la decisione del magistrato di Blanes. Intanto, all’istituto di medicina legale di Girona, dove è stata eseguita ieri l’autopsia, sono stati effettuati altri esami istologici e tossicologici per verificare la causa del decesso e accertare se ci sia stata violenza carnale.

Nel pomeriggio, sul luogo del ritrovamento del corpo, qualcuno ha portato dei fiori e una bandiera tricolore. Domani sera, infine, diverse associazioni e abitanti di Lloret de Mar si ritroveranno in piazza per manifestare la loro indignazione per la morte di Federica: si accenderanno candele e ci sarà un minuto di silenzio.