Londra e Glasgow. Indagati 4 medici immigrati
06 Luglio 2007
di redazione
L’Apf rende noto che la polizia australiana sta interrogando quattro medici, che sembrano essere coinvolti negli attentati di Londra e Glasgow. Nessuno comunque è ancora stato arrestato. Ma, secondo il comandante della polizia federale, Mick Keelty , “si tratta di medici immigrati, di nazionalità e storia personale simili a quelle degli altri medici che sono interrogati”.
Da quanto reso pubblico da Scotland Yard è in corso un altro inquietante “complotto dei medici”, stavolta contro gli Stati Uniti. La polizia è riuscita a fermare tre estremisti che hanno allestito un sito per un fantomatico gruppo di “45 dottori” di fede musulmana. Palese l’intento: “portare la guerra santa all’interno dell’America”, attaccando una base navale in Florida con autobombe e granate.
I tre estremisti erano già stati condannati a pene tra i sei e i dieci anni di carcere per istigazione al terrorismo, quando, sul finire del processo, è emersa a sorpresa la notizia. Non è ancora completamente chiaro quanto la minaccia di questi 45 dottori sia fondata,ma la notizia è stata sufficientemente eclatante da echeggiare sui media inglesi. Ed è comprensibile: nessuno può negare l’assonanza esistente con gli attentati dello scorso fine settimana a Londra e Glasgow , attribuiti a un gruppo di al-Quaeda, quasi completamente formato da medici di origine mediorientale e indiana.
I 45 sedicenti medici si sono dichiarati “pronti alla Jihad”. L’informazione è stata recuperata da un computer a casa del ventitreenne Younis Tsouli, capo del terzetto punito con consistenti pene detentive per aver creato svariati siti Web, con cui incitare i seguaci di Allah a “compiere il loro dovere religioso”, scatenando “la guerra santa contro gli infedeli”.
L’evidente, nonché inquietante, denominatore comune è la professione medica. Perciò gli investigatori sono determinati ad andare affondo, per scoprire come si sono conosciuti, se costituiscono effettivamente gruppo, e se fossero guidati da qualche capo o capetto di al-Qaeda. Sembra infatti che quattro di loro si siano incontrati nel 2005 a Cambridge e non è escluso che proprio in quell’occasione abbiano dato vita alla cellula terroristica che è entrata in azione proprio una settimana fa, dopo due anni di vita latente.
Le più recenti indagini hanno confermato l’attentato di sabato pomeriggio sia frutto della “pura disperazione” di due medici ospedalieri iracheni, immediatamente arrestati nello scalo dopo l’incendio della loro Jeep Cherokee. I due hanno agito in fretta e furia – dopo aver lasciato una lettera suicida – quando si sono resi conto che avevano ormai la polizia alle calcagna. Sono stati infatti identificati nel giro di 24 ore, dopo che nella notte tra giovedì e venerdì avevano parcheggiato nel cuore di Londra due Mercedes imbottite di petrolio, bombole a gas e chiodi, che, fortunatamente, non sono esplose grazie ad un malfunzionamento dei telefonini usati come detonatori. E proprio i telefoni sono stati ciò che hanno permesso di risalire rapidamente ai due medici kamikaze di Glasgow.