L’umorismo macabro e yiddish di Nathan Englander

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L’umorismo macabro e yiddish di Nathan Englander

30 Dicembre 2007

Di Nathan Englander si sono accorti immediatamente tutti gli addetti ai
lavori dacché il New Yorker, The Atlantic Monthly e Story hanno iniziato
a pubblicare i suoi racconti.

E al genere del racconto Englander deve il
suo successo, “Per alleviare insopportabili impulsi” (2007, Mondadori, pagg. 222) ha finito per
divenire un fenomeno letterario venendo pubblicato in otto Paesi dagli editori
più rinomati, e mettendosi in luce un talento per il racconto come non accadeva
dai tempi dell’esplosione negli Stati Uniti di Thom Jones (in Italia “Sonny
Liston era mio amico”, “Il pugile a riposo”, “Ondata di freddo” tutti editi da
Minimum Fax).

Ebreo ortodosso è stato educato in una yeshiva
(una scuola talmudica) in un sobborgo di Long
Island. Nathan Englander è cresciuto a New York ma vive a Gerusalemme. Ha
studiato all’Università di Gerusalemme, ha preso la laurea all’Università di
Binghamton ed il diploma all’Università dell’Iowa.

Il romanzo di Englander “Il Ministero dei
Casi Sepeciali
”, (2007, Mondadori, pagg. 391) è finalmente un lavoro
innovativo che sfugge alla trappola in cui cadono spesso gli autori al primo
lavoro, quella di dilungarsi in questioni familiari tipiche di adolescenze
turbate, finendo poi per raccontare soprattutto storie personali che non sempre
risultano così interessanti.

Il protagonista, Kaddish Poznan, porta il nome
della preghiera ebraica per il lutto in omaggio alla antica tradizione
sull’utilizzo di nomi simbolici per ingannare l’angelo della morte. La storia si svolge in Argentina, nel 1976, nell’anno della tragedia dei desaparecidos.

Erede di una strampalata società di Buenos
Aires che metteva insieme donne di marciapiede e gentaglia ebrea il
protagonista si trova ad ammettere la sua discendenza da
padre incerto e gli altri eredi lo comprano per entrare nel cimitero e
cancellare dalle lapidi i nomi rispettabili che con fatica si sono costruiti.

 Ma come accade nei lavori di Englader ad azione
corrisponde reazione e con un simbolismo macabro accade che la polizia prenda
Fato, figlio di Kaddish.

 Il lettore da subito sa che di lui non si
saprà più nulla, ma la crescente angoscia della ricerca dei genitori, il
carattere crudele della dittatura argentina di quegli anni, creano una tensione
palpabile e coinvolgente.

 Strada facendo sullo sfondo della disperazione
si affacciano volti grotteschi di un male che si nasconde nel lato oscuro di
persone conosciute come la moglie di un generale con nelle braccia un bimbo
rubato.

Infine giunti al Ministero dei Casi Speciali,
è difficile non scorgervi un omaggio a Franz Kafka, per il carattere surreale
del luogo, per il non senso del dolore e per la ricerca di una affinità
stilistica.

Englander è stato selezionato dal The New
Yorker tra i “20 Scrittori per il 21mo Secolo. Ama gli scrittori russi, Gogol,
Dostoevsky e Chekhov, ama Kafka e la “Peste” di Camus. Il “1984” di George
Orwell, più in generale dice di amare storie che raccontano di gente
intrappolata.

 “Sto cercando di dire qualcosa in merito alla
cancellazione di sé e della propria identità.” ha detto in un’intervista, con
buona pace di tanti che lo tirano per la giacchetta tentando
strumentalizzazioni politiche (naturalmente in chiave anti-israeliana).

 Il suo
romanzo risulta infatti senz’altro dal contenuto apolitico e di Englander
tutt’al più si può rimarcare come sia stato uno dei pochi narratori
contemporanei (il solo?) ad “osare” raccontare la repressione antisemita
stalinista, nell’ironico, paradossale, amaro e profondo primo racconto di “Per
alleviare insopportabili impulsi
” dove oggetto della retata sono un gruppo
di scrittori ed intellettuali ebrei russi in epoca stalinista.

Nel romanzo “Il Ministero dei
Casi
Speciali” è commovente comunque il parallelismo che viene naturale e
nasce dal tentativo da parte dei parenti dei deparecidos di trovare i corpi
delle vittime, la stessa cosa che accade in Israele con i parenti che cercano
parte dei corpi delle vittime degli attentati suicidi.

La cifra stilistica di questo
nuova promessa proveniente dal mondo ebraico va ricercata nella capacità di
affrontare argomenti “pesanti” sapendo guidare il lettore sul filo del
paradosso e del sorriso dentro l’ingiustizia e il dolore inflitti
dall’arroganza stupida del male. Roth potrebbe aver trovato il
suo erede.