M.O. Frattini a Livni: “Sì a autodifesa, no alla strage di civili”

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M.O. Frattini a Livni: “Sì a autodifesa, no alla strage di civili”

29 Dicembre 2008

"Comprensione per le motivazioni" che hanno portato Israele, dopo la rottura della tregua da parte di Hamas con il lancio di razzi Qassam, ad esercitare "il diritto all’autodifesa" ma anche una chiara richiesta alla "moderazione" e ad evitare vittime civili nella striscia di Gaza.

Su questi due binari si muove la linea dell’Italia in queste difficili ore nelle quali il conflitto mediorientale è tornato nuovamente ad infiammarsi. Il ministro degli Esteri Franco Frattini, in "costante contatto" con il premier Silvio Berlusconi con il quale sta concordando la strategia diplomatica italiana, ha ieri pomeriggio parlato direttamente prima con il ministro degli Esteri israeliano, Tzipi Livni, quindi con il primo ministro libanese Fuad Siniora.

Ad Israele Frattini ha confermato ancora una volta "la più ferma e decisa condanna del lancio di razzi Qassam da parte di Hamas, che ha rotto unilateralmente la tregua in corso". Ma ha anche chiesto moderazione e prudenza nella gestione delle risposte militari: infatti il titolare della Farnesina, nella telefonata, ha parallelamente "invitato Israele, pur comprendendo le sue motivazioni inerenti all’esercizio del diritto all’autodifesa, a fare tutto quanto in suo potere per evitare ulteriori tragiche perdite di vite umane tra la popolazione civile innocente, che nulla ha che fare con le operazioni ed installazioni terroristiche di Hamas". Dalla Livni sarebbero arrivate alcune assicurazioni sul fatto che Israele "persegue obiettivi mirati e circoscritti e cerca di limitare il più possibile ogni sofferenza per la popolazione di Gaza".

A completare l’impegno italiano per disinnescare la tensione nell’area Frattini sta cercando di avviare due iniziative complementari: la prima sul campo, attraverso l’invio "urgente" di aiuti umanitari della Cooperazione italiana alla popolazione di Gaza; la seconda politica, con l’impegno ad usare la presidenza italiana di turno del G8 affinchè il dossier mediorientale scali qualche posto nella già ricca agenda degli Otto Grandi.

"La nostra sarà un’azione importante e pensiamo di tessere da subito una trama di azione per il Medio Oriente", ha detto Frattini riferendosi al ruolo della presidenza italiana del G8 che inizierà con il 2009. "Ne parlerò con Hillary Clinton appena sarà insediata nel suo incarico di Segretario di Stato proprio per mettere a punto l’agenda italiana. Sono convinto – ha detto ancora Frattini – che il presidente Obama potrà dare una conferma importante tornando ad occuparsi subito della pace in Medio Oriente".

Quanto ad una specifica mediazione dell’Italia fra Israele e palestinesi, il titolare della Farnesina ha assicurato che "un’iniziativa come presidenza del G8 ci sarà sicuramente. Nel Governo – ha spiegato – abbiamo già riflettuto su questo e credo che il momento è quantomai opportuno".

Per Frattini infatti "il processo di Annapolis non è morto e deve continuare verso il dialogo, verso la pace". Frattini infine vuole consultarsi quanto prima anche con il Segretario Generale della Lega Araba, Amre Moussa, nonchè con il ministro degli esteri egiziano Abul Gheit, in vista di una probabile riunione dei Ministri degli Esteri della Lega Araba che potrebbe svolgersi al Cairo.