M.O. Gli Usa chiedono a Israele di bloccare gli insediamenti per un anno

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M.O. Gli Usa chiedono a Israele di bloccare gli insediamenti per un anno

06 Agosto 2009

Gli Stati Uniti hanno chiesto a Israele un impegno a bloccare almeno per un anno la costruzione negli insediamenti in Cisgiordania. È quanto riporta il quotidiano israeliano Hàaretz, secondo cui la richiesta è stata avanzata dall’inviato speciale per il Medio Oriente del presidente statunitense Barack Obama, George Mitchell, al premier israeliano Benjamin Netanyahu e al ministro della Difesa Ehud Barak.

La richiesta è arrivata durante i colloqui della scorsa settimana in Israele tra Mitchell, Netanyahu e Barak. Secondo l’inviato Usa, infatti, i Paesi arabi non si muoveranno verso la normalizzazione dei rapporti con Israele senza garanzie sul blocco della costruzione negli insediamenti.

Stando a Mitchell, quindi, l’eventuale impegno israeliano favorirebbe aperture da parte dei Paesi arabi. Una fonte autorevole di Gerusalemme citata da Hàaretz ha fatto sapere che Netanyahu e Barak non hanno respinto la richiesta degli Stati Uniti, pur non essendo d’accordo con Washington su alcuni dettagli. Così, secondo il giornale, se Mitchell ha chiesto il blocco della costruzione per almeno un anno, Israele ha acconsentito a un congelamento di sei mesi al massimo. "Gli americani non hanno ancora detto chiaramente cosa accadrà alla fine del periodo di blocco", scrive l’Hàaretz.

Frizioni tra lo Stato ebraico e Washington, tra l’altro, esistono ancora sul futuro di 2.500 unità abitative già in costruzione negli insediamenti. Lo Stato ebraico vuole completare le attività edilizie in tutte le unità abitative, mentre Mitchell sta cercando di ridurre il numero delle case per le quali è previsto il completamento dei lavori. Su questo punto, precisa il giornale israeliano, le trattative proseguiranno nelle prossime settimane, anche perchè per il 26 agosto è previsto un incontro a Londra tra Netanyahu e Mitchell. In quell’occasione, secondo un’altra autorevole fonte israeliana, le due parti dovrebbero arrivare a un accordo.