M.O. Hamas: “Obama inganna il mondo con le sue parole di speranza “

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M.O. Hamas: “Obama inganna il mondo con le sue parole di speranza “

19 Maggio 2009

"Le affermazioni e le manifestazioni di speranza del presidente statunitense Barack Obama hanno l’unico obiettivo di ingannare la comunità internazionale in merito a qualsiasi questione legata ai comportamenti e all’esistenza dell’entità sionista razzista e radicale". È questa la posizione di Hamas, dopo l’incontro tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e Obama.

In un comunicato, rilanciato dal sito web del quotidiano israeliano The Jerusalem Post, Fawzi Barhoum, portavoce di Hamas a Gaza, ha affermato che le dichiarazioni del presidente statunitense durante l’incontro di ieri con Netanyahu non sono altro che un "insieme di auspici" su cui il movimento ha poche speranze. "L’appoggio di Obama a Netanyahu, soprattutto sulla questione dello Stato ebraico, ignorando le sofferenze della popolazione e la fine dell’embargo, non dimostra nessun sostanziale cambiamento della politica statunitense nei confronti della nostra gente", si legge nella nota .

Secondo il rappresentante del movimento di resistenza islamico, Obama vuole "fuorviare l’opinione pubblica mondiale in merito al ruolo americano a sostegno dell’esistenza di questa entità sionista fanatica". Per Barhum le affermazioni del presidente statunitense "non danno speranza per un futuro migliore per la nostra popolazione e per il sostegno alla sua giusta causa, mentre crescono i rapporti tra sionisti e americani alle spese dei principali diritti dei palestinesi". "Uno stato sionista razzista ed estremista – conclude il comunicato – rappresenta un vero pericolo per la popolazione palestinese".

Molto diversa la posizione di Ahmed Yussef, il consigliere diplomatico del leader locale di Hamas Ismail Haniyeh: "Obama è stato molto chiaro sulla formula dei due Stati. Il presidente americano è un uomo politico saggio e onesto, assistito da una squadra di consiglieri che ben comprendono le radici del conflitto mediorientale ed in particolare che la causa palestinese è la madre di tutte le cause in questa Regione". Yussef ha giudicato positivamente anche la prossima missione di Obama al Cairo che rappresenta "un ulteriore tentativo degli Stati Uniti di riconciliarsi con il mondo islamico, allo scopo di ridurre le tensioni suscitate dai conflitti in Iraq ed Afghanistan".

Durante l’incontro di ieri alla Casa Bianca con Netanyahu, Obama aveva esortato Israele a negoziare con i palestinesi, ma divergenze sono emerse tra le parti sulla questione dei due stati per due popoli. Il premier israeliano, infatti, ha parlato semplicemente di autogoverno dei palestinesi, senza mai riferirsi a uno stato palestinese. Il presidente degli Stati Uniti ha anche ricordato a Netanyahu che in base alla Road Map, Israele è vincolato a non creare nuovi insediamenti.