M.O. Israele, primarie senza brividi per Tzipi Livni
17 Dicembre 2008
di redazione
Circa 80mila membri di Kadima si recano oggi alle urne sparse da nord a sud di Israele per definire la lista di candidati del partito di maggioranza relativa alle elezioni legislative del 10 febbraio. Per il ministro degli Esteri Tzipi Livni, che alla fine dell’estate ha sostituito il premier dimissionario Ehud Olmert alla guida del partito, il voto interno non presenta particolari insidie. Le uniche vere incertezze sono legate al funzionamento del sistema di voto computerizzato – che ha gia’ dato problemi ai laburisti di Ehud Barak e, in misura minore, al Likud di Benyamin Netanyahu – e ad una bassa affluenza alle urne.
La Livni, che in qualità di candidata a premier avrà il primo posto nella lista elettorale, ha stemperato le tensioni ai vertici di Kadima assegnando d’ufficio la posizione numero due al ministro dei Trasporti Shaul Mofaz che era stato il suo avversario più tenace alle passate primarie per la leadership del partito e che dopo la sconfitta (per poche centinaia di voti) aveva minacciato di ritirarsi dalla politica. Un "favore" che Mofaz ha ricambiato placando il malumore dei suoi sostenitori. La Livni ha anche ottenuto che i votanti possano esprimere una ventina di preferenze. In questo modo ha garantito ai dirigenti piu’ autorevoli di Kadima una nomina, quasi certa, nelle prime 10 posizioni della lista elettorale.
"Non ho una lista di raccomandati come (il leader del Likud) Netanyahu, sono sicuro che i membri del partito sceglieranno i candidati migliori per garantire il successo di Kadima alle elezioni politiche", ha detto la Livni al quotidiano Haaretz per rimarcare la differenza con le recenti primarie del Likud (destra), segnate da una feroce battaglia a colpi di preferenze tra Netanyahu e i suoi rivali. La leader di Kadima ha peraltro insistito molto sulla "questione morale" e sulla necessità di presentare il prossimo 10 febbraio agli elettori israeliani un partito dal volto pulito, lontano dagli scandali dell’ex leader Olmert finito più volte sotto inchiesta per corruzione.
Nel corso della notte, quando saranno noti i risultati definitivi delle primarie, si saprà chi occuperà la terza posizione in lista tra la presidente della Knesset Dalia Itzik e il popolare deputato Tzahi Hanegbi. Per le altre posizioni di vertice sono favoriti i ministri Meir Sheetrit, Avi Dichter, Roni Bar-On e il vice premier Haim Ramon. La Livni si augura anche che esponenti della nuova generazione, come Zeev Bielski, Nachman Shai e Doron Avital, riescano a conquistare una posizione tra l’11esimo e il 20esimo posto che dovrebbe garantire l’elezione alla Knesset.
Kadima, fondato appena tre anni fa dall’ex premier Ariel Sharon, con 29 seggi è il partito di maggioranza relativa alla Knesset. I sondaggi tuttavia lo danno in calo e, per il momento, assegnano la vittoria al Likud di Netanyahu.
fonte: APCOM