M.O. Per ministro Qaraqea possibile accordo su prigionieri in 10 giorni

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

M.O. Per ministro Qaraqea possibile accordo su prigionieri in 10 giorni

02 Dicembre 2009

Hamas e Israele concluderanno a breve le trattative per lo scambio tra un gruppo di prigionieri palestinesi e il caporale israeliano Gilad Shalit, catturato a Gaza nel 2006. Ne è convinto Eassa Qaraqea, ministro per gli Affari dei prigionieri del governo dell’Autorità nazioanle palestinese (Anp). Il ministro ha detto alla Xinhua di aspettarsi che un accrodo sia raggiunto entro 10 giorni, visto che "le differenze tra le due posizioni si sono assottigliate e i colloqui si concentrano su pochi nomi".

"Il mediatore tedesco che gestisce i colloqui indiretti tra Israele e Hamas continua a impegnarsi perché tutti i contrasti siano superati", ha proseguito Qaraqea, aggiungendo che "l’accordo è imminente, sempre che Israele non frapponga ostacoli". La palla, secondo il ministro, sarebbe proprio nelle mani dello stato ebraico, che "si rifiuta di liberare alcuni prigionieri e anche solo di mandarli in esilio lontano dai territori palestinesi".

Qaraqea ha quindi negato ogni coordinamento sul dossier tra il governo di Ramallah e Hamas, che controlla la Striscia di Gaza, pur ammettendo che l’Anp segue da vicino la vicenda. Il ministro ha anche negato alcune notizie apparse sui media israeliani, secondo le quali il leader di Fatah Marwan al-Barghouti e quello del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp) Ahmed Sadat avrebbero fatto sapere di essere pronti all’espatrio in cambio del rilascio. "Ci sono diversi prigionieri che saranno espulsi, ma questo capitolo non è ancora chiuso", ha detto, auspicando infine che un accordo "porti alla liberazione di centinaia di prigionieri palestinesi".