Mafia. Alfano: “Legalità valore condiviso, Chinnici ne è il simbolo”

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Mafia. Alfano: “Legalità valore condiviso, Chinnici ne è il simbolo”

29 Luglio 2010

"Per un convinto assertore della diffusione della cultura della legalità fra i giovani come strumento contro l’anticultura della mafiosità, quale era Rocco Chinnici, trovarsi a un passo dall’approvazione, per la prima volta nella storia del nostro Paese, di un codice della legislazione antimafia è certamente il modo migliore per ricordare la figura e l’impegno del magistrato siciliano". Lo afferma in una nota il ministro della Giustizia Angelino Alfano in occasione del 27esimo anniversario della strage di via Pipitone Federico a Palermo. Il 29 luglio 1983 in quella via, persero la vita Chinnici, i due uomini della scorta, il maresciallo dei Carabinieri Mario Trapassi, l’appuntato Salvatore Bartolotta e il portiere dello stabile Stefano Li Sacchi.

Secondo il Guardasigilli la stagione di successi che il Governo ha ottenuto nella lotta alla mafia hanno testimoniato un impegno professionale attento ai principi di legalità "intesi come valori condivisi e patrimonio etico della società civile". "Proprio Chinnici – ha precisato Alfano – è stato infatti l’antesignano di quella tecnica di lavoro di gruppo che avrebbe portato alla creazione del pool antimafia di Palermo". In quest’ottica, ha concluso, l’esempio culturale apportato dal magistrato scomparso "continuerà a vivere in coloro che ne hanno raccolto il testimone e che ne seguono le orme, nonché nelle nuove generazioni".