Mafia. Chiesti 9 anni per agente che passava informazioni ai boss
26 Ottobre 2010
di redazione
Il Pm della Dda Francesca Mazzocco ha chiesto la condanna a 9 anni di reclusione di Vincenzo Di Blasi, agente di polizia accusato di concorso in associazione mafiosa. Secondo gli investigatori avrebbe passato informazioni alle cosche consentendo la fuga di capimafia come Andrea Adamo e Ludovico Sansone.
Inoltre avrebbe consegnato patacche della polizia, un lampeggiatore e dei passamontagna a uomini d’onore di Brancaccio e rivelato, in più occasioni, notizie su indagini incorso sulle cosche, in particolare quella di Brancaccio. Di Blasi, dopo una serie di vicissitudini giudiziarie fatte di annullamenti di provvedimenti di carcerazione, è al momento detenuto.
Dei suoi possibili rapporti con i clan parlò all’inizio del 2000 già il pentito Francesco Onorato, ma gli elementi non furono ritenuti sufficienti per un processo. Il suo nome è tornato recentemente alla ribalta per il caso di Emanuele Piazza, ex collaboratore del Sisde e amico di Di Blasi. Piazza venne ucciso e sciolto nell’acido nel ’90.
Il fratello Gianmarco le scorse settimane ha presentato un esposto in procura in cui ha rivelato alcune confidenze fattegli da Emanuele sul fallito attentato all’Addaura a Falcone in cui, secondo la vittima, "c’entrava la polizia". Gianmarco Piazza ha anche sostenuto di non avre parlato prima delle rivelazioni del fratello perchè non si fidava di alcuni poliziotti e ha fatto esplicito riferimento proprio a Di Blasi. Il processo è stato rinviato a Dicembre.