Mafia. Volevano rifondare la “Cupola”, oltre 90 arresti
16 Dicembre 2008
di redazione
Maxi operazione antimafia denominata ‘Perseo’ dei carabinieri in Sicilia: oltre 90 fermi di polizia giudiziaria sono stati eseguiti in diverse città siciliane dai militari del Comando provinciale dell’Arma nei confronti di appartenenti ai clan ma anche nei confronti dei reggenti delle cosche mafiose.
Secondo gli inquirenti tra gli obiettivi dei mafiosi, sostenuti dal boss latitante Matteo Messina Denaro, c’era la ricostruzione dell’intera "cupola" mafiosa.
Tra i reati contestati, oltre all’associazione per delinquere di stampo mafioso, anche quelli di estorsione, traffico di armi e traffico internazionale di stupefacenti.
L’inchiesta, coordinata dal procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, e dai sostituti della Dda Maurizio De Lucia, Marzia Sabella, Roberta Buzzolani e Francesco Del Bene, ha subito nelle ultime settimane un’accelerazione a causa del pericolo di fuga di alcuni degli indagati e per evitare un omicidio, già progettato.
Grazie alle intercettazioni, gli investigatori hanno documentato la decisione dei nuovi boss di procedere al ripristino, a 15 anni di distanza dall’arresto di Totò Riina, della Commissione provinciale. Ma l’inchiesta ha permesso anche di registrare «un’aspra e pericolosa contrapposizione» all’interno di Cosa nostra sulla nomina del futuro capo dell’organismo deputato ad assumere le più gravi decisioni.
"Sono stati ricostruiti – spiegano dal Comando Provinciale dei carabinieri di Palermo – gli attuali organigrammi dell’organizzazione mafiosa nel palermitano ed è stata così annientata la direzione strategica". Durante le indagini, il Nucleo radiomobile di Monreale, ha acquisito riscontri anche su un traffico internazionale di stupefacenti, confermando in tal modo l’interesse di Cosa nostra in questo settore. I particolari dell’operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa convocata per le 15.30 in Procura.