Maltempo. A Vicenza prima stima, danni per 158 milioni di euro

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Maltempo. A Vicenza prima stima, danni per 158 milioni di euro

09 Novembre 2010

Vicenza stima in 158 milioni e 300 mila euro i danni da maltempo. "Siamo stati molto rigorosi – ha dichiarato il sindaco Achille Variati che presenterà domani al Governatore Luca Zaia la conta dei danni – nell’effettuare questa prima valutazione che diventerà effettiva solo con le richieste di contributo che i singoli cittadini e le attività produttive stanno compilando".

"Ma saremo allo stesso modo – rileva – determinati nel chiedere in tempi rapidi queste risorse per il nostro territorio". I danni per i privati, cioè i danni alle case, alle autorimesse, ai beni mobili comprese le automobili, sono stati stimati in 76 milioni e 150 mila euro. Per quanto riguarda le case, sono stati considerati 2128 edifici residenziali con superficie media al piano terra pari a 70 metri quadrati e un costo di ristrutturazione per alluvione pari a 300 euro al metro quadro. Oltre alle case, sono state stimate 4.537 autorimesse, per le quali si è previsto un costo di ristrutturazione di 150 euro al metro quadrato. Tra i beni mobili, sono state conteggiate almeno 450 automobili del valore medio di 16 mila euro. Per le attività produttive è stato stimato un danno di 61 milioni e 28 mila euro. Infine i danni ai beni pubblici sono stati stimati in 21 milioni 145 mila euro.

A Caldogno poi, dove è nato e ha vissuto Roberto Baggio e nel giorno del «World peace award 2010» dice di partire per il Giappone, dove riceverà il premio deciso da una giuria di premi Nobel, "con l’anima in tormento per il mio Veneto devastato".

"Dividerò il premio che mi verrà consegnato in Giappone – aggiunge – con tutta la brava gente della mia terra ferita a morte". Oggi sul Veneto è tornato a piovere a sprazzi. I fiumi, però, non sembrano fare più paura, ma il monitoraggio è continuo. Il Bacchiglione è sotto il livello di guardia. Nel padovano a Bovolenta e a Saletto la lotta con l’acqua, iniziata una decina di ore dopo rispetto alle altre zone è ancora nel vivo. Solo qui sono ancora in funzione le idrovore comunali sul Cagnola e sul Bacchiglione, mentre alle luce dell’alba si sono spente le altre decine di aspiratrici in funzione da giorni. Per il sindaco di Bovolenta, Vittorio Meneghello, i danni dovrebbero superare i 22 milioni di euro per le 35 aziende artigianali e la ventina di famiglie colpite.

Nel vicentino, la stima del presidente della Provincia, Attilio Schneck, solo per i primi interventi d’emergenza per ripristino strade e messa in sicurezza di frane parla di 50 milioni di euro. A Soave (Verona), il sindaco Lino Gambaretto indica come plausibile una cifra di 40 milioni di euro per i danni a famiglie. Mentre gli amministratori compilano liste di danni, ora che l’acqua è tornata quasi tutta nei suoi alvei naturali, dall’umido e dal fango emerge la voglia di ricominciare. Se per Umberto Bossi questo – come ha detto nel corso del ‘viaggio’ odierno nelle zone colpite a fianco del premier Silvio Berlusconi – "è un segno dell’amore dei padani per le loro terre".

Sono ancora centinaia gli sfollati che non possono rientrare nelle case: per loro è scattata la corsa alla solidarietà. Meno visibile di quella altrettanto necessaria delle centinaia di volontari che in questi giorni hanno sviluppato calli sulle mani brandendo pale e badili – un esempio tra tutti a Vicenza – la gara d’affetto per chi è rimasto temporaneamente senza un tetto si è allargata ben oltre l’ospitalità quasi naturale di parenti e amici. Una rete di aiuto che attraversa centri storici e piccoli paesi e che supera i confini della Regione. Segno forse che il Veneto non è solo. Al Comune di Vicenza, sono giunte tra le altre le disponibilità di appartamenti a Torino e Bologna, di "difficile utilizzo" per l’assessore Giovanni Giuliari ma che aumentano il capitale della solidarietà che affianca le strutture che attualmente ancora ospitano 31 vicentini rimasti senza casa.