Maltempo. Cia chiede stato di calamità per le campagne
04 Novembre 2010
di redazione
Raccolti distrutti, campi allagati, terreni franati, strade interrotte, serre, attrezzature agricole, stalle devastate e danni per "centinaia di milioni di euro": è questo il "drammatico" bilancio del maltempo che si è abbattuto in questi giorni sull’Italia, secondo la Confederazione italiana agricoltori (Cia), che ha invocato lo "stato di calamità naturale" ed "interventi immediati e concreti".
L’associazione agricola, che ha attivato un monitoraggio sulle zone colpite e istituito punti di soccorso, ha denunciato un quadro "preoccupante" soprattutto per il Veneto, la Calabria, la Toscana e la Basilicata, anche se ha ricordato che "in quasi tutte le regioni si registrano gravi conseguenze". In Veneto la pioggia, per la Cia, ha provocato allagamenti nei terreni agricoli e nelle aziende, con conseguenti perdite di oliveti, frutteti e orti.
L’alluvione non ha risparmiato i vitigni, in particolare quelli appartenenti alla denominazione del Soave, di cui 500 ettari sarebbero andati distrutti. Pesanti, secondo l’associazione, i danni per l’olivicoltura, ma anche per la zootecnia. Piove insomma sul bagnato, denuncia l’associazione, che ha ricordato la crisi che sta attraversando l’agricoltura italiana e soprattutto il mancato rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali, che oggi, ha concluso l’associazione, "rischia di essere pagato a caro prezzo dai nostri produttori agricoli".