Maltempo. Frane e piogge intense in tutta Europa, due morti vicino Cortina

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Maltempo. Frane e piogge intense in tutta Europa, due morti vicino Cortina

18 Luglio 2009

Le frane seminano morte nella valle delle vacanze, il Cadore. Madre e figlio, Adriano Zanetti e Giovanna Belfi, di 63 e 86 anni, sono stati travolti e uccisi poco prima dell’alba da una frana di fango che ha centrato in pieno la loro casa di Cancia, una frazione di Borca di Cadore, alle pendici del monte Antelao, il Re delle Dolomiti.

I temporali e le piogge fortissime che ieri sera hanno spazzato il Nord, scacciando via la calura, hanno però provocato disastri in montagna. Nella zona a 15 chilometri da Cortina d’Ampezzo, lungo la valle del Boite, frane e smottamenti sono al’ordine del giorno. Oltre a quella disastrosa di Cancia, venuta giù poco le 4 del mattino, altri 5-6 frane di minore entità hanno interessato la zona che da Borca di Cadore va fino a Cortina, affacciata sui ghiaioni che scendono dal monte Antelao e dal Sorapis. Ma la massa di 60 mila metri cubi di materiale scaricatasi a valle da Forcella Salvella non è stata fermata tutta dall’invaso di Cancia: l’acqua e il fango sono fuoriusciti con un’onda, trasformando l’abitato in un mare di fango, e lambendo diverse altre case oltre a quella della famiglia Zanetti. Madre e figlio erano a letto quando la frana, con un fronte di 60 metri, ha travolto la loro abitazione, facendo crollare il solaio.

Fortunatamente nessun’altro nel paese è stato coinvolto dal movimento franoso. Circa 300 abitanti di Cancia – poco meno di un centinaio di famiglie – sono stati comunque fatti evacuare dalle case, e stanotte saranno ospitati da parenti o in strutture comunali. Una decisione presa dal sindaco di Borca, Massimo De Luca, in accordo con il prefetto di Belluno, la signora Provvidenza Raimondo, che aveva subito riunito un comitato tecnico di protezione civile per valutare la situazione e decidere gli interventi di messa sicurezza.

Le altre frane si sono staccate poco prima dell’alba in Cadore e hanno interessato la località Chiappuzza di San Vito di Cadore, Acquabona di Cortina, a pochi chilometri dal centro ampezzano, e Rio Gere, sulla strada che porta al Passo Tre Croci. Pesanti le conseguenze anche per il traffico. Per alcune ore Cortina è rimasta isolata, con la statale 51 di Alemagna invasa in più punti da massi, acqua e fango. C’è voluto il lavoro frenetico dei vigili del fuoco, della protezione civile e di carabinieri e polstrada, per liberare l’Alemagna dalla frane e riaprire a metà mattinata la principale arteria che sale verso il capoluogo d’Ampezzo.

Nel lecchese, un pensionato è disperso a Civate, in provincia di Lecco, zona colpita dal maltempo nelle ultime 36 ore. Secondo i vigili del fuoco, l’uomo, Mariolino Valsecchi, di una sessantina d’anni, potrebbe essere caduto nel torrente Toscio, vicino alla sua abitazione. Il corso d’acqua è in piena proprio per le piogge. I vigili del fuoco di Lecco e i sommozzatori del Nucleo di Milano hanno cercato l’uomo nel tratto di fiume di un chilometro che da Civate porta fino al lago di Lecco ma hanno trovato solo il suo portafoglio vicino all’argine. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri di Valmadrera, la polizia locale e la protezione civile di Civate.

Forze dell’ordine e volontari continuano a setacciare tutta la zona di Civate (Lecco) dove ieri il pensionato, di 65 anni, si è allontanato da casa senza più fare ritorno. Le ricerche proseguono e nel frattempo, dopo la riapertura della superstrada 36, interrotta ieri tra Lecco e Abbadia Lariana, e della linea ferroviaria Lecco-Colico, la situazione sulle strade sta lentamente tornando alla normalità anche se resta chiusa la nuova strada Lecco-Ballabio bloccata da ieri per allagamenti e che forse sarà riaperta in serata. I centri più colpiti dall’ondata di maltempo sono Lecco, Civate, Valmadrera, Ballabio e Colico, ancora alle prese con gli effetti degli allagamenti e delle cadute di alberi. Dal pomeriggio su tutta la provincia è tornato il sole.

Nelle Marche, si sono verificati molti disagi ma nessun danno serio a causa del vento, che in alcune località, soprattutto nell’entroterra, ha raggiunto una velocità di quasi 100 chilometri orari. Le punte massime sono state registrate a Pintura di Bolognola (Macerata), con 97 km/h, a Sassotetto, sempre nella zona montana (86 km/h), a Monte Prata (73 km/h), mentre lungo la costa le raffiche hanno raggiunto i 70 km/h a Porto Sant’Elpisio; 50 ad Ancona e Pesaro. Com’era nelle previsioni, il vento ha ‘strapazzatò la regione per gran parte della giornata, ma in serata è attesa un’attenuazione graduale fino alla giornata di domani, quando i venti saranno deboli e la giornata soleggiata, con un leggero aumento delle temperature. Il fenomeno – il vento è il garbino, un vento di caduta caldo e che può raggiungere appunto velocità molto elevate – è conseguenza del transito della perturbazione nel nord Italia.

Il maltempo ha colpito anche la Francia e la Francia. Sono ancora in corso le ricerche per ritrovare una barca con quattro persone a bordo, dispersa da ieri sera – mentre le condizioni meteorologiche erano difficili – al largo del Var, sulla costa francese nel Mediterraneo. Nelle ricerche – coordinate da Cross Med, il Centro regionale operativo di sorveglianza e di soccorso nel Mediterraneo – sono impegnate due imbarcazioni e un elicottero. Le quattro persone sono di nazionalità francese. Ieri sera, nella zona soffiava un vento di 40 nodi e il mare era a forza 5.

In Germania, probabilmente a causa delle intense piogge delle ultime ore, due edifici sono sprofondati in un laghetto artificiale causando almeno tre morti. L’ingente smottamento di 350 metri per 120 è avvenuto verso le 5.30 di stamattina a Nachterstedt, un piccolo centro della regione orientale della Sassonia-Anhalt, causando la caduta in acqua di una casa bifamiliare dove si trovavano tre persone, ormai considerate morte anche se proseguono le operazioni di soccorso: si tratta di una donna di 48 anni, di suo marito sulla cinquantina e di un altro uomo quasi coetaneo.

Si teme anche per la sorte di un giovane di 20 anni, figlio maggiore della coppia scomparsa, il quale abita altrove ma non è reperibile. Nel cedimento è sprofondata anche la metà di un secondo edificio a più piani senza però fare vittime. Lo specchio d’acqua che ha inghiottito gli edifici è un’ex-miniera a cielo aperto trasformata in laghetto dove si praticano sport acquatici. Il nesso fra lo smottamento e le piogge della scorsa notte è sostenuto dalla società responsabile dell’invaso anche se gli inquirenti e un’altra autorità locale non si sbilanciano.