Marino stacca la spina del Pd

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Marino stacca la spina del Pd

12 Luglio 2009

Forse Napolitano dovrebbe chiedere un’altra tregua interamente dedicata allo scontro nel Pd. Anche tra i vari leader impegnati nella corsa alla segreteria servirebbe "un clima più civile". Lo diciamo con questo tono preoccupato proprio per sollecitare il capo dello Stato a spendere qualche parola di saggezza anche per il partito di Franceschini.

Il fondo si è toccato quando il senatore Ignazio Marino ha sollevato l’idea che nel Pd esista una "questione morale" per il fatto che lo stupratore arrestato a Roma, Luca Bianchini, fosse il coordinatore di un circolo del partito. Neppure a "Libero" nei suoi momenti di peggiore malignità e cattiveria sarebbe venuta un’idea del genere.

Cosa pretende il chirurgo Marino dal partito di cui vorrebbe essere il segretario se persino la findanzata di Bianchini è caduta dalla nuvole : «Conoscevo un altro Luca – ha detto la ragazza  – stavamo insieme da tempo, ma non mi sono mai accorta di nulla»?

Forse vorrebbe che ogni candidato a ruoli di pur minima responsabilità venisse sottoposto prenventivamente alla macchina della verità? O preferirebbe che a ogni coordinatore fosse posto sotto controllo il telefono, le mail e la navigazione su internet? Vorrebbe – magari in ticket con Di Pietro – torchiare i candidati a ogni ruolo di responsabilità nel partito per scoprirne gusti sessuali, devianze, sogni proibiti. Forse potrebbe chiedere l’istutizione di una ronda politica interna destinata a seguire "a campione" i vari responsabili del partito nei loro spostamenti notturni, a tenere schedari e dossier su ciascuno di essi. Potrebbe chiedere l’istituzione di tribunali speciali a tutela della moralità  interna, in cui a turno, leader di vario livello, sarebbero chiamati a fare pubbliche confessioni. Di certo i "nuovisti" che lo appoggiano con entusiasmo saranno perplessi e i "vecchi" alla D’Alema sofriranno di qualche déjà vu.

Ma Marino non si è affatto ricreduto dopo le molte critiche e anzi ha fatto capire che moralità e laicità saranno le chiavi della sua campagna elettorale. In fondo da uno a cui bastano gli "stili di vita" e un verdetto della magistratura per decidere della vita e della morte delle persone non ci si poteva aspettare molto altro. Così, davanti a un Pd moribondo e ormai non più reattivo, Marino preferisce staccare la spina.

P.S. Detto tutto questo perché ne siamo convinti, siamo anche certi che se Bianchini  fosse appartenuto al Pdl, oggi avremmo avuto dotte articolesse sui giornali democratici dove ci si sarebbe spiegato come e perché l’inclinazione del Cav. per le donne non poteva che produrre un partito di stupratori.