Marrazzo si autosospende. Formigoni: “No a strumentalizzazioni”

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Marrazzo si autosospende. Formigoni: “No a strumentalizzazioni”

24 Ottobre 2009

Il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo si è autosospeso. I suoi poteri sono stati delegati al vicepresidente Esterino Montino.

In una nota Marrazzo spiega di aver voluto dire la verità ai magistrati "prima che l’intera vicenda fosse di pubblico dominio". "L’inchiesta sta procedendo speditamente anche grazie a quelle dichiarazioni, che sono state improntate dall’inizio alla massima trasparenza. Si tratta di una vicenda personale in cui sono entrate in gioco mie debolezze inerenti alla mia sfera privata, e in cui ho sempre agito da solo", si legge nel documento.

"Nelle condizioni di vittima in cui mi sono trovato ho sempre avuto come obiettivo principale quello di tutelare la mia famiglia e i miei affetti più cari; gli errori che ho compiuto non hanno in alcun modo interferito nella mia attività politica e di governo. Sono tuttavia consapevole che la situazione ha ora assunto un rilievo pubblico di tali dimensioni da rendere oggettivamente e soggettivamente inopportuna la mia permanenza alla guida della Regione, anche al fine di evitare nel giudizio dell’opinione pubblica la sovrapposizione tra la valutazione delle vicende personali e quella sull’esperienza politico-amministrativa".

La nota di Marrazzo conferma quindi la decisione di autosospendersi immediatamente e "a tal fine ho conferito al vicepresidente la delega ad assumere la provvisoria responsabilità di governo e di rappresentanza ai sensi della normativa vigente, rinunciando a ogni indennità e beneficio connessi alla carica. In considerazione degli importanti provvedimenti di governo e legislativi che nell’immediato dovranno essere assunti, in virtù della particolare congiuntura economica e anche in relazione alle funzioni che svolgo in qualità di commissario di Governo, ho deciso di aprire un percorso che porti alle mie dimissioni dalla carica di presidente della Regione".

Dalle fila della politica, il primo a chiedere di evitare ogni strumentalizzazione è il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni: "Sono colpito e desolato che simili episodi possano accadere. Ciò che è accaduto è da verificare ma c’è un senso di grande malinconia e angoscia", sottolinea Formigoni che poi a chi gli domanda se c’è un rischio di facile moralismo risponde "il moralismo non è mai un buon consigliere nella vita normale e tanto meno in quella politica dove si deve giudicare sulla base di comportamenti politici. I campi personale e individuale hanno una rilevanza molto importante ma è bene che non siano mai fatti oggetto di strumentalizzazione politica. Contro Berlusconi quest’arma, come tutte le altre, è stata utilizzata del tutto a sproposito".