Medvedev al Tg1: “Sono stati gli Usa a provocare la guerra in Georgia”
03 Settembre 2008
di redazione
La Russia è disponibile alla conferenza di pace proposta dall’Italia per mediare al conflitto con la
Georgia, "purché ricordi chi ha lanciato l’aggressione ed è responsabile per le vittime". Lo ha sottolineato il presidente russo Dmitri Medvedev, in un’intervista esclusiva rilasciata al Tg1 da Soci.
"Durante la guerra, l’Italia ha tenuto un atteggiamento equilibrato e ragionevole, confermato anche al vertice europeo. Ve ne siamo riconoscenti", ha detto Medvedev al direttore Gianni Riotta.
Nell’intervista, Medvedev avverte che l’allontanamento tra Nato e Russia danneggerà sopratutto la Nato e minaccia di reagire al dispiegamento dello scudo missilistico. Accusa la Georgia di aver provocato la guerra con l’aiuto degli Stati Uniti, definisce il presidente georgiano Mikhail Saakashvili ”un cadavere politico” e ringrazia l’Italia per la mediazione nella crisi nel Caucaso. ”Se le relazioni non sono facili la responsabilita’ non è nostra.
Medvedev ha poi accusato gli Stati Uniti di aver provocato la guerra in Georgia fornendo aiuti al governo di Tbilisi: ”E’ certo che consiglieri e specialisti americani fossero in campo in Georgia. Gli Stati Uniti hanno sostenuto la Georgia e la sua macchina militare con fondi e armi. Purtroppo così il signor Saakashvili ha avuto carta bianca e l’ha usata nell’aggressione del 7 agosto. E’ triste, ma i nostri partner americani devono capire che il regime georgiano ha destabilizzato la regione con un’aggressione costata la vita a molti innocenti. Non siamo stati noi ad allargare le frontiere militari in Europa, ma la Nato. La Russia ha insistito nel dialogo ma se i missili verranno dislocati e i radar accesi, saremo costretti a reagire”.
Il capo del Cremlino ha poi tranquillizzato i Paesi confinanti, alcuni dei quali si sono detti ”preoccupati” per l’escalation militare in Georgia. ”Noi non dobbiamo rispondere alle preoccupazioni di nessuno, piuttosto siamo noi preoccupati per l’allargamento della Nato e il moltiplicarsi delle armi strategiche intorno alla Russia. Per quanto riguarda i nostri vicini di casa, i paesi baltici, temono fantasmi; nessuno li minaccia, forse vogliono solo tenere la tensione alta. L’Ucraina deve decidere se garantire la propria sicurezza aderendo alla Nato, ma in questo caso sono gli ucraini a dover dire si con un referendum, altrimenti dov’è la democrazia?”.
Più sicuro che mai, Medvedev ha la questione G8 e l’instabilità dei mercati russi affrontato ”Senza la Russia il G8 non può agire, funziona solo se animato dai grandi giocatori politici della Terra. Non abbiamo paura di essere esclusi dal G8, dobbiamo aiutarci gli uni con gli altri senza usare i conflitti a scopi elettorali. Se non basta la crisi iraniana allora proviamo ad occuparci del Caucaso? Credo che l’economia ha sofferto in guerra, capita sempre, ma se le borse sono in difficoltà la colpa è dell’economia Usa, e solo in parte della guerra nel Caucaso. L’ho detto agli americani”.