Meretrix ovvero elogio inconfessabile della prostituzione
19 Novembre 2010
di redazione
"Io a puttane? Per carità di Dio, mai, mai. Sono molto orgoglioso di questa cosa. Non mi sognerei mai di pagare una donna. E l’idea che, invece, lo facciano uomini chiamati a guidare il Paese mi secca, mi infastidisce, mi rattrista anche. Stare lì ti impone uno stile, una condotta, una sobrietà. Lo dico con una sola parola: decoro", lo ha dichiarato Luca Argentero, di professione attore a un settimanale che lo intervistava a proposito del suo ultimo film, "La donna della mia vita".
A fare il paio Alessandro Gassman, figlio avvenente del più celebre Vittorio, uno che di vita ne ha fatta, anche solo cinematograficamente parlando: "Nemmeno io ho mai pagato una donna. Il mestiere più antico del mondo può esistere solo se sono le donne a decidere di farlo. Sarei per la riapertura delle case chiuse, un modo per strappare tante poverette dalle mani di sfruttatori senza scrupoli. E magari anche perché questo mi fa pensare a papà: la sua prima volta fu in un bordello". E poi giù a sciorinare le solite tiritere antiberlusconiane.
Ammettiamolo senza fraintendimenti: il decoro del Presidente del Consiglio si è a dir poco rarefatto col caso Ruby, però francamente l’accanimento degli antiberlusconiani più incalliti contro la prostituzione solo per attaccare il Cav. proprio non ci va giù. Da liberali puri difenderemmo la libera scelta di quelle donne che consapevolmente decidono di fare un uso disinibito e leggero del proprio corpo, da romantici quali sentiamo di essere, rintracciamo ancora qualcosa di profondamente femminile e dignitoso nel lavoro più antico del mondo.
Non a caso ancora ci commuoviamo di fronte ad uno dei film più chic della storia della filmografia mondiale, Colazione da Tiffany, con una Audrey Hepburn giovanissima e charmantissima che "fa la toeletta" a falcoltosi clienti; ancora resteremmo svegli per ore pur di vedere col cuore in gola la centesima proiezione di Pretty Woman, nobile trasformazione da puttana in sposa di una Julia Roberts tanto affascinante quanto elegante; e alzi la mano chi non ha condiviso lo straziante, malinconico tormento amoroso ed esistenziale di Séverine-Catherine Deneuve in Belle de jour, indimenticato quanto scabroso film di Luis Buñuel…
E senza scomodare le grande prostitute di ogni tempo, da Violetta a Filumena Marturano, né i grandi romanzieri come Dino Buzzati, canticchiando Bocca di Rosa di De Andrè torniamo mestamente ai giorni nostri e alle nostre prostituzioni, mentre con un velo di nostalgia ricordiamo a memoria le parole di zia Letty, la zia di Nell Kimball, fortunata e "impegnata" autrice di "Memorie di una maîtresse americana": "Per un mucchio di gente, l’unica soddisfazione è guastare il piacere agli altri".