Messico. Michelito, il torero che a 11 anni uccide 6 vitelli in una corrida
26 Gennaio 2009
di redazione
Michelito (si legge Micelito, ndr) Lagravere è un torero. Ha solamente 11 anni, ma in una sola giornata ha ucciso sei vitelli e, come premio, ha tagliato due orecchie, ha fatto due giri della piazza e, portato sulle spalle, è uscito dall’arena messicana di Mérida. E non è tutto: più di 60 corridas e 140 trofei abbelliscono il suo curriculum professionale.
Sembra la storia di un torero professionista che da anni si dedica a incantare gli amanti della corrida, una tradizione trasmessa in tutto il Sudamerica e l’Europa meridionale dagli spagnoli nel periodo coloniale. Ma questo ragazzo di origini franco-messicane non ha aspettato a farsi notare: con 4 anni iniziava a fare le prime mosse sulle arene nazionali, a 5 faceva i primi spettacoli in pubblico e a 9 uccideva il primo vitello. Il giovane talento non solo è conosciuto in Messico, ma ha anche toreggiato in Francia e in Perù, e si prepara a continuare la sua tournée in Panamà e in Portogallo.
La sua giovane età però ha portato numerose organizzazioni di difesa dei diritti dei minori a chiedere la sospensione dello spettacolo che, alla fine, ha avuto luogo. Le associazioni ritengono che per un bambino di questa età, la corrida può essere rischiosa per la sua salute fisica, specialmente perché può essere sottoposto a sfruttamento. Accuse che i genitori di Michelito rifiutano categoricamente assicurando che è proprio il bambino che vuole toreggiare.
Durante la corrida di sabato scorso hanno assistito allo spettacolo due funzionari del Procuratore per la Difesa dei Minori e della Famiglia che, secondo quanto hanno riferito i genitori del genio, "hanno controllato che Michelito non era in pericolo né fisico né psicologico". "Sono andati via molto sorpresi" ha spiegato il padre del ragazzino che si è detto contentissimo dell’esito dello spettacolo di sabato scorso, quando "circa 200 persone lo hanno portato fuori dall’arena sulle spalle".
Ma Michelito non avrà l’opportunità di dimostrare il suo talento in Spagna, il paese originario della corrida. Non lo farà perché la legge spagnola proibisce toreggiare ai giovani minori di 16 anni. Una limitazione che, in passato, è stata aggirata nei casi dei più giovani toreros spagnoli che hanno fatto la storia, come Luis Miguel Dominguín o El Juli che iniziarono la loro carriera proprio in Messico.