Minacciato di morte il ministro Alfano, solidarietà dal mondo politico
16 Ottobre 2010
di redazione
Due lettere con minacce di morte al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, sono state recapitate nei giorni scorsi presso la sede del dicastero di Via Arenula. Le missive, secondo quanto appreso dall’Ansa, conterrebbero riferimenti all’inasprimento del regime del 41 bis, il cosiddetto "carcere duro".
Una delle due lettere, la più breve, e conterrebbe minacce generiche. La seconda, più lunga e articolata, riporterebbe le parole pronunciate dallo stesso Guardasigilli a settembre quando, in occasione del convegno del Pdl a Cortina, parlò del carcere duro per i boss e disse che il regime non sarebbe mai stato intiepidito. Alfano era già stato oggetto di intimidazioni minatorie nel giugno 2009, quando a via Arenula furono recapitate altre due buste contenenti ciascuna un bossolo di proiettile, indirizzate una al Guardasigilli e l’altra al suo Vicecapo di Gabinetto, Roberto Piscitello, per anni sostituto procuratore presso la Dda di Palermo.
In quell’occasione al Guardasigilli fu recapitato solo il bossolo mentre al Magistrato, alla cartuccia era allegata una lettera minatoria anche allora con riferimenti all’inasprimento del 41 bis, con l’invito a lasciare perdere l’ipotesi di vetri divisori nei colloqui per impedire contatti diretti con i familiari in visita.
"Non saranno certamente queste minacce a bloccare l’opera del governo contro la mafia e per l’inasprimento del 41 bis". Lo afferma la vicepresidente del Senato, Rosi Mauro, esprimendo "solidarietà" e "vicinanza" al ministro della Giustizia Angelino Alfano per le lettere minatorie ricevute nei giorni scorsi. Appresa la notizia delle gravissime minacce di morte al Ministro Guardasigilli, il presidente del Senato, Renato Schifani, esprime "la più profonda e sincera vicinanza e solidarietà all’onorevole Angelino Alfano. Queste intimidazioni – afferma il presidente Schifani – confermano la determinazione e l’impegno del ministro della Giustizia che, non solo con parole ma con politiche coraggiose, assieme alla magistratura e alle Forze dell’ordine, sta contrastando duramente la mafia, con risultati a tutti evidenti e a sostegno della legalità".
"Angelino Alfano non si farà certo intimidire dalle lettere di minacce recapitate al suo ministero. Il Ministro Guardasigilli ha dimostrato in questi anni con i fatti che la tolleranza zero verso la mafia è una scelta di fondo, irrinunciabile e non trattabile di questo Governo". È quanto dichiara Stefania Prestigiacomo che "da ministro e da siciliana" si schiera "al suo fianco nella lotta senza senza quartiere a tutte le mafie che sono una metastasi che punta a soffocare la libertà, la convivenza civile e lo sviluppo del nostro sud".
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, esprime "piena e intensa" solidarietà al ministro della Giustizia Angelino Alfano per le lettere minatorie ricevute nei giorni scorsi. E in un messaggio inviato a nome della Camera dei Deputati ribadisce la "ferma condanna di ogni atto che tenda a condizionare il dibattito politico e la vita della democrazia con gli strumenti della violenza". "L’impegno delle istituzioni nella lotta alla criminalità organizzata – sottolinea il presidente Fini – proseguirà alacremente, senza che le intimidazioni possano produrre alcun effetto. Occorre intensificare la mobilitazione utilizzando ogni strumento a disposizione dell’ordinamento, tra i quali spicca l’articolo 41bis che ha dimostrato una notevole efficacia nel corso degli anni".
"Esprimo a nome mio e della Regione Lazio piena solidarietà al ministro Angelino Alfano per le minacce ricevute". Lo afferma la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini commentando le lettere minatorie indirizzate al guardasigilli. "Sono certa – aggiunge – che queste vili intimidazioni non condizioneranno il ministro nella sua determinata e importante opera di contrasto alle mafie e alla criminalità".