Minniti (Pd): nessuna questione morale

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Minniti (Pd): nessuna questione morale

18 Dicembre 2008

Il Pd affronterà «con rigore» i casi di propri esponenti coinvolti in indagini giudiziarie, ma sarebbe «particolarmente azzardato» affermare che nel partito c’è una questione morale. Lo ha detto Marco Minniti, ministro ombra dell’Interno, intervenendo a «Panorama del giorno» su Canale 5.

«Noi abbiamo avuto e abbiamo dei casi che non vanno sicuramente sottovalutati e penso che il partito dovrà affrontare con il necessario rigore e la necessaria fermezza, tuttavia penso che dire che nel Pd ci sia una questione morale sia un giudizio particolarmente azzardato. Il partito democratico è fatto da migliaia di militanti, di migliaia di amministratori corretti. Non bisogna sottovalutare nulla ma anche con altrettanta fermezza difendere la dignità e la forza di una grande formazione politica».

Minniti respinge la tesi della regia o del complotto, anche se ammette che ci può essere «un momento in cui anche per emulazione si pensa che si possano far convergere iniziative ed indagini che magari durano da lungo tempo. In ogni caso la dietrologia non ci porta da nessuna parte».

Quanto alla possibilità di un confronto con la maggioranza per la riforma della giustizia, Minniti invita ad ascoltare l’appello lanciato ieri dal presidente Napolitano: «noi abbiamo detto con grande chiarezza che su questi temi siamo disposti a discutere, e ci sono stati già incontri. Pensiamo che sarebbe un errore da parte del Pdl trascurare la disponibilità che il Pd ha dato a fare un tavolo con tutti quanti coloro che sono interessati alla riforma della giustizia. Se quel tavolo ci sarà e ci sarà chiarezza sul terreno della velocità dei processi e della accelerazione della capacità di innovazione dell’amministrazione della giustizia – conclude – il Pd ci sarà sicuramente».