MO. Anp ribadisce rifiuto ad accordi provvisori con Israele
28 Dicembre 2010
di redazione
L’Autorità nazionale palestinese (Anp) non ha intenzione di negoziare con Israele nient’altro che un accordo definitivo basato sulla soluzione dei ‘due Stati per due popoli’ sostenuta finora in modo unanime dalla comunità internazionale. Lo ha ribadito in queste ore un portavoce, Gassan Khattib, liquidando seccamente da Ramallah le ipotesi di una marcia indietro verso eventuali intese provvisorie evocate ieri nel quadro di un possibile "piano B" dal premier israeliano, Benyamin Netanyahu, sulla scia delle posizioni del suo ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman.
"È troppo tardi per mettere sul tavolo accordi temporanei o qualsiasi altro trucco ideato per rinviare a chissà quando una pace complessiva fondata sui due Stati", ha avvertito Khattib. L’ipotesi di intese provvisorie è stata rifiutata costantemente negli ultimi anni dall’Anp del presidente Abu Mazen (Mahmud Abbas) ed è da tempo fuori dagli orizzonti anche dei principali mediatori internazionali, Stati Uniti in testa. Lieberman, leader del partito ultranazionalista Israel Beitenu e aperto oppositore di ogni prospettiva di accordi definitivi con l’Anp, ne è invece un paladino.
E l’altro ieri è tornato ad avanzare questa proposta come alternativa all’attuale stallo dei negoziati diretti promossi dagli Usa (fermi dopo il ‘nò israeliano a una moratoria edilizia nelle colonie dei Territori occupati), rivolgendosi peraltro con toni sprezzanti nei confronti del governo definito "illegittimo" dell’Anp. Parole che gli sono valse critiche all’interno dello stesso schieramento politico israeliano, ma verso le quali ieri sera il premier Netanyahu è sembrato disposto a qualche concessione in una intervista nella quale ha affermato a sua volta di non voler escludere la carta di accordi transitori e parziali con i palestinesi di fronte al fallimento di obiettivi di più ampio respiro.