Moglie Welby: “Nutrizione artificiale non è naturale”
14 Settembre 2007
di redazione
La nutrizione e l’idratazione artificiali per persone in
stato vegetativo permanente non sono trattamenti “naturali, ma straordinari, che
richiedono un intervento medico, e come tali non possono essere imposti a
nessuno”. È quanto afferma la moglie di Piergiorgio Welby, Mina.
Le dichiarazioni di Mina Welby sono il commentare all’ultimo intervento della
Congregazione della Dottrina della Fede che ribadisce l’obbligatorietà del
nutrimento del paziente, qualsiasi siano le sue condizioni.
“Leggendo il documento – sottolinea la signora Welby – mi
viene spontanea una domanda: e se il paziente è cosciente, sotto alimentazione
artificiale, e non la vuole, come si può costringere? Mio marito ad esempio me
lo disse chiaramente: non voglio arrivare all’alimentazione artificiale, non
voglio sondini. Non si può costringere una persona a mangiare, nè se è
cosciente né se è incosciente”.
L’elemento centrale
del dibattito è se l’alimentazione artificiale sia un intervento “ordinario e
proporzionato”, come si legge nel documento vaticano, oppure straordinario. “A
gennaio – ha affermato Mina Welby – la Società Italiana Nutrizione e
Idratazione artificiale ha preparato un documento, purtroppo mai reso pubblico,
in cui c’e’ scritto chiaramente che si tratta di trattamenti straordinari, non
ordinari, e come tali necessitano del consenso del paziente, perché non si può costringere
qualcuno a subire cure di qualsiasi tipo”.