Molfetta: le morti non sarebbero causate dall’inalazione di zolfo
04 Marzo 2008
di redazione
Non sono state le esalazioni
di polvere di zolfo a provocare la morte delle cinque persone
che lavoravano nell’azienda di manutenzione e lavaggio di grossi
automezzi, il Truck Center. Lo si apprende da fonti vicine alle
indagini.
Gli accertamenti medico-legali e tossicologici sono
quindi concentrati sulla ricerca dell’effettiva causa di morte,
sulla quale i consulenti della procura di Trani, che ha in corso
un’indagine, avrebbero già un’idea precisa.
La polvere di zolfo contenuta
nell’autocisterna nella quale sono morti quattro operai e il
titolare della società – viene fatto notare – non è tossica e
non provoca assolutamente la perdita dei sensi: provoca tosse,
irritazione di gola, ma nient’altro.
Se ne possono mangiare – spiegano gli esperti – fino a 60
grammi senza morire. Anzi – aggiungono – la polvere di zolfo non
solo non ha mai ammazzato nessuno ma non è in grado di
ammazzare neanche un bambino.
Infatti, viene usata come farmaco per la pelle, come
disinfettante e solitamente la si mangia in piccolissime
quantità perchè la si trova sui chicchi di uva, proprio
perchè usata in agricoltura per tenere lontani gli insetti.
Stamattina all’alba è morto anche l’ultimo lavoratore rimasto coinvolto nel tragico incidente nel barese.
Il decesso di Michele Tasca – questo il nome dell’operaio ventenne – è
avvenuto verso le 5.30 di notte e si va ad aggiungere a quello di Vincenzo
Altomare, 60 anni, titolare della ditta Truck Center specializzata in
lavaggio di cisterne, e a quello degli operai specializzati Guglielmo
Mangano, 44 anni, Biagio Sciancalepore, 24 anni, e Luigi Farina, 37.