Monte dei Paschi: Santander pronto a comprare entro anno?
01 Novembre 2008
di redazione
Secondo il quotidiano finanziario ad annunciarlo è stato lo stesso patron dell’istituto Emilio Botin a Mosca, durante un dopocena in compagnia di importanti rappresentanti della nomenklatura industriale e finanziaria del Paese. In particolare Botin avrebbe confidato ai presenti che "avrebbe festeggiato il nuovo anno regalandosi qualcosa in Italia", sciogliendo poi i dubbi nominando chiaramente Mps come oggetto del suo interesse.
La banca senese, scrive il Sole, subirebbe così "una sorta di contrappasso: verrebbe comprata dalla banca da cui ha appena comprato, e non a prezzi di saldo, quell’Antonveneta che il Santander aveva ricevuto in dote dallo spezzatino di Abn Amro". C’è n’è abbastanza perchè chi deve preoccuparsi, aggiunge il quotidiano, tifosi dell’italianità in primis, cominci a farlo.
Qualcuno a Siena avrebbe espresso dubbi sul concretizzarsi dell’idea di Botin, ma se a rivelarle "è colui che oggi è il più importante banchiere del pianeta, forse preoccuparsi è lecito" aggiunge il Sole. Anche perchè "Santander ha con il nostro sistema un contro in sospeso che risale ai tempi della sua partecipazione nel Sanpaolo dove è sempre stato tenuto rudemente fuori dai giochi. Ora può essere arrivato il momento di prendersi una rivincita, e a spese di una banca la cui struttura patrimoniale è tra le più deboli".
Negli altri paesi europei l’intervento statale per la crisi finanziaria si è accompagnato a un’ondata di fusioni e acquisizioni: in Italia ci si è limitati a discutere se e con che modalità il governo debba intervenire. "L’unico modo per evitare l’intervento della mano pubblica, poco gradito ai banchieri – spiega il Sole – è quello di dare il via a un ulteriore processo di aggregazione".
Nelle scorse settimane si è parlato di matrimoni tra banche popolari e tra Unicredit e Mediobanca. Tra gli scenari possibili delineati dal quotidiano c’è quello delle nozze tra Intesa e Mps, che "bipartisanamente non dispiacciono alla politica". I protagonisti sarebbero Mussari, "cui serve un colpo di coda per tirar fuori la banca dall’impaccio", Giovanni Bazoli, che voci smentite vogliono in pensionamento, e Mario Draghi, cui "non dovrebbe dispiacere di vedere realizzata sotto il suo mandato una terza grande fusione bancaria. Da celebrare in una lotta contro il tempo perchè Natale è vicino, Capodanno pure e Botin non è un uomo che parla a vanvera".
fonte: APCOM