Musharraf vuole elezioni a gennaio sotto stato d’emergenza

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Musharraf vuole elezioni a gennaio sotto stato d’emergenza

11 Novembre 2007

Lo Stato di Emergenza è servito alla nazione per evitare di essere “dirottata” dal suo stesso capo di giustizia, mentre in gennaio si terranno le elezioni, è quanto dichiarato oggi dal Generale e Presidente pakistano, Pervez Musharraf.

Mentre la Bhutto incontrava centinaia di sostenitori a Lahore, il capo di Stato pakistano ha indetto una conferenza stampa per spiegare i motivi delle sue decisioni e ha detto di essersi trovato “tra l’incudine e il martello” quando si è trattato di decidere per lo stato di emergenza ma di averlo fatto per “preservare la nazione, per salvaguardarla e rischiare me stesso”.

Il Generale ha poi ribadito che il corso della legalità tornerà presto nel suo paese ma che le lezioni si svolgeranno sotto lo stato d’emergenza, perché in questo modo si possono contrastare “le esplosioni e gli attentati suicidi” e la situazione “disturbata” del paese, alle prese con i terroristi.

Secondo Musharraf, queste elezioni saranno “giuste e trasparenti” anche per via della presenza di osservatori internazionali invitati dalla stessa giunta militare.

Durante la giornata di ieri il Presidente Bush ha parlato della situazione in Pakistan dal suo ranch in Texas e alla presenza del cancelliere tedesco Angela Merkel, esortando Musharraf a dichiarare finito lo stato d’emergenza, “lui sa come la penso io – ha dichiarato Bush rivolgendosi al Generale pakistano – e sa come la pensa il mio governo…il nostro messaggio è forte e chiaro”.

Secondo il presidente Usa, la fine dello stato d’emergenza renderebbe più facile “la fioritura della democrazia” in Pakistan.