Musica. Morto Wess, formò lo storico duo con Dori Ghezzi negli anni ’70
23 Settembre 2009
di redazione
È morto la notte scorsa negli Usa Wesley Johnson, in arte Wess, noto negli anni ’70 per aver cantato in duo con Dori Ghezzi. Lo ha reso noto, in Italia, la figlia Debora Johnson.
Il cantante, nato nel North Carolina nel 1945 ma naturalizzato italiano, aveva 64 anni. Johnson debuttò come solista nel 1967 con l’album "The sound of soul", ma raggiunse il successo solo l’anno dopo con il brano "I miei giorni felici". Agli inizi degli anni Settanta il duo Wess-Ghezzi diventò una delle coppie canore italiane più famose. Nel 1973, con il brano "Tu nella mia vita", Wess e Dori partecipano al Festival di Sanremo, ottenendo il primo posto nella classifica delle vendite.
Nel 1975, sempre insieme alla Ghezzi, rappresentò l’Italia all’Eurofestival con il brano "Era", mentre l’anno successivo si piazzò secondo, sempre al Festival, con "Come stai? Con chi sei?". Si narra che la Motown volesse mettere la coppia sotto contratto ma la cosa non andò in porto per mancata volontà di Wess. Negli ultimi anni della sua carriera è stato a capo della Wess Band, con la quale era partito – solo qualche settimana fa – per un tour tra Stati Uniti e Canada. Pochi giorni fa era tornato in Carolina per rivedere dopo 30 anni la madre e i familiari non escludono che l’emozione dell’incontro abbia potuto incidere su un fisico che era già piuttosto debilitato.
"Era a New York per una tournee, era andato a trovare la mamma che vive ancora lì: mentre dormiva ha avuto problemi respiratori, sembra che abbia vomitato sangue": così Pasquale Mammaro, promoter tv di Wess, riferisce ai cronisti il racconto di Iride, la compagna del musicista e cantante morto la scorsa notte a 64 anni, che vive a Frosinone. "Già lo scorso anno Wess aveva avuto una forma di broncopolmonite, poi si era ripreso – aggiunge Mammaro – ero riuscito a portarlo in tv prima dell’estate e volevo riportarlo per il programma ‘I migliori anni’, aveva già partecipato lo scorso anno".
"Se posso definirmi una professionista lo devo a lui". Così Dori Ghezzi ricorda il compagno di lavoro con il quale, negli anni ’70, formò un duo musicale dal solido successo. "Da lui ho imparato il mestiere. Lui era l’artista – aggiunge Dori Ghezzi – io la corista. Rammento quel periodo come uno dei più belli e divertenti del mio lavoro". Ghezzi ha poi ricordato come nacque il duo con Wess: "In realtà avrei dovuto collaborare soltanto ad un brano del 33 giri a cui stava lavorando. Si chiamava ‘Voglio stare con te’. Era un esperimento che doveva finire lì. Invece alla Durium, la casa discografica, si resero conto che la coppia poteva ottenere altri risultati. E in effetti funzionò. Eravamo una cosa insolita: l’unica coppia caffelatte a livello internazionale. All’Eurofestival ad esempio colpì molto". "Era una persona squisita. Un artista e un bassista forse neppure conscio delle sue grandi possibilità. Si è anche sacrificato per questo, si è consumato lavorando sul palcoscenico perché era uno di quegli artisti – ha concluso – che dava tutto al pubblico".
"Rocky Roberts e Wess esistono per ‘colpa mia’ e sono stato anch’io l’artefice della loro divisione, avendo segnalato la bella voce di Wess alla Durium, allora la mia casa discografica. Di lì nacque la coppia con Dori Ghezzi": così Little Tony ricorda gli esordi di Wess, morto la notte scorsa a New York. "Rocky Roberts aveva questo gruppo gli Airdales, tutti neri, in cui Wess suonava il basso – racconta Little Tony -: li avevo sentiti in Francia, poi alla Bussola e successivamente all’84, un night club a Roma, vicino via Veneto, molto in voga tra gli anni ’50 e ’60. Io ero pazzo per il rhythm and blues e li andavo spesso a sentire, portavo anche i miei musicisti. Ero così entusiasta che ho portato anche il presidente della Durium, che li ha fatti venire a Milano e li ha affidati al direttore artistico per gli stranieri. Lui ha avuto l’idea di farli cantare in italiano ed è nato Stasera mi butto, diventato un successo".
"Poi – dice ancora Little Tony – ho spiegato alla Durium che, in una pausa, avevo sentito la voce del bassista, Wess: bellissima, da negroide, secondo me più bella di quella di Rocky Roberts, forse più scenografica. Così è nata l’idea della casa discografica di metterlo in coppia con Dori Ghezzi, anche lei alla Durium, e hanno avuto quel bellissimo pezzo, Un corpo e un’anima. E quindi ho fatto litigare Wess e Rocky Roberts: Wess non poteva fare più il bassista, ha fatto la sua carriera. La notizia della sua morte mi addolora – conclude Little Tony – nel giro di tre anni sono andati via tutti e due".
Renzo Arbore ricorda così il cantante: "Un bravissimo musicista dal carattere gentile, che insieme a Dori Ghezzi tradusse per primo in Italia il rhytm and blues. È un lutto per la musica italiana". "Wess era un vero appassionato di musica, uno degli esponenti del soul e dell’r’n’b nel nostro paese insieme a Rocky Roberts del quale era il bassista – aggiunge Arbore -. Erano un punto di riferimento in tutti i programmi che facevo e per una piccola comunità di ragazzi neri. È un lutto per la musica italiana – ribadisce Arbore – e per tutti quelli che in quelli anni rivoluzionari non amavano solo i Beatles e i Rolling Stones".