Myanmar, muore un monaco sotto il fuoco della polizia

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Myanmar, muore un monaco sotto il fuoco della polizia

26 Settembre 2007

Un monaco buddista è morto e diversi altri sono rimasti
feriti nella carica che questa mattina la poliza a lanciato a Yangon per disperdere
i manifestanti, in piazza per la nona giornata di protesta contro la giunta
militare.

Sono state arrestate almeno trecento persone, tra cui anche
numerosi religiosi. I fermati sono stati violentemente caricati su autocarri.

Intanto, Stati Uniti e Unione Europea minacciano di
inasprire ulteriormente le sanzioni contro il governo militare in caso di
ricorso alla forza contro i manifestanti.

La polizia ha impiegato contro i manifestanti dei gas
lacrimogeni e ha sparato colpi di avvertimento per disperdere i manifestanti
dalla pagoda Shwedagon. Nelle prime ore del mattino, le autorità avevano chiuso
tutti e quattro i principali ingressi del tempio, da dove sono partite le marce
di protesta dei giorni scorsi.

Si contano cinquemila monaci e cinquemila studenti, insieme
ai membri del partito di opposizione guidato dal Premio Nobel per la pace Aung
San Suu Kyi, diretti verso il tempio di Sule. Ma il corteo è stato bloccato dai
mezzi militari lungo la strada. Nei pressi della pagoda si sono avuti nuovi
scontri, con gli agenti che hanno fatto ancora ricorso a spari di avvertimento.
Alcuni manifestanti sventolano bandiere con il Pavone, simbolo del movimento
democratico del paese.