Napolitano: “Impegno sociale della Chiesa è essenziale”
08 Dicembre 2009
di redazione
"L’impegno della Chiesa nella vita sociale è essenziale per la società italiana", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lasciando la biblioteca Ambrosiana dove ha incontrato il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone e l’arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi.
La Chiesa chiede rispetto quando parla di questioni sociali, fa bene? A questa domanda dei giornalisti, Napolitano ha risposto: "Certamente, tante volte ho detto che la religione è un fatto pubblico". Poco prima, lasciando la Biblioteca Ambrosiana dove è allestita una mostra con i disegni originali del Codice Atlantico di Leonardo Da Vinci, Tarcisio Bertone aveva detto: "Raccomando il rispetto e la verità anche per l’arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi" definendolo "un grande pastore". "Non sono ancora un martire…", lo aveva interrotto, con una battuta ironica Tettamanzi, che era accanto a lui.
Immediata la replica del ministro per la Semplificazione Legislativa Roberto Calderoli: "Sono assolutamente d’accordo su quello che ha detto il Presidente Napolitano sul ruolo della Chiesa. Comunque sia, io nel giorno di Sant’Ambrogio, avrei gradito che qualcuno parlasse dei milanesi, dei nostri Santi e dei nostri poveretti, non vedo perché pensare sempre a quelli che vengono da fuori".
"Qualche mese fa – dice ancora il ministro della Lega ai microfoni del Gr1 – ho sentito qualcuno dire che servirebbe una moschea in ogni quartiere. Pensiamo a chi non arriva alla fine del mese, ai poveretti, poi pensiamo agli altri". A chi gli chiede un commento sulla proposta di Emma Bonino di fare come in Francia uno sciopero degli immigrati, l’esponente leghista risponde: "Nel nostro Paese ci sono delle regole e cioè può restare in Italia che viene per lavorare. Chi è invece irregolare deve andare via".
Getta acqua sul fuoco, invece, Maurizio Lupi, vice presidente dei deputati della Camera che auspica che le parole di Napolitano "contribuiscano a bloccare la polemiche strumentali di questi giorni. Nessuno può mettere in dubbio il ruolo centrale che la chiesa ha nella nostra società", ha chiosato. "Il che non significa – prosegue Lupi – tirare la giacca del Papa e dei vescovi da una parte o dall’altra sulla base di convenienze politco-elettorali. Il nostro compito deve essere quello di favorire quella laicità positiva che non considera la religione come un fatto privato, ma né riconosce il ruolo pubblico come realtà portatrice di valori che rappresentano dei veri e propri pilastri della nostra società".