Napolitano sulle Fosse Ardeatine: “Mai scordare il passato”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Napolitano sulle Fosse Ardeatine: “Mai scordare il passato”

24 Marzo 2009

"Riflettere sulla Storia e sulle sue lezioni, che sono sempre attuali e non possono dimenticarsi". È questo lo spirito che indica il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per commemorare il 65° anniversario della ricorrenza dell’eccidio nazista alle Fosse Ardeatine.

"Il valore della memoria – ricorda il capo dello Stato – consiste nell’imparare quello che dicono le generazioni che ci hanno preceduto, nell’imparare ciò che ha insegnato la Storia. È stare attenti a non ripetere gli errori del passato".

Alle Fosse Ardeatine, Napolitano esorta a "ricordare quello che è stato uno dei capitoli più spietati della persecuzione antiebraica e, allo stesso tempo, quello che rimane un capitolo significativo della dura Resistenza contro l’occupazione nazista, a Roma e in Italia".

Per il Capo dello Stato "lo spirito è quello di una riflessione sulla storia e sulle lezioni che sono sempre attuali e non si possono dimenticare"."La memoria  – ha continuato Napolitano – è imparare quello che ci dicono le generazioni che ci hanno preceduto e imparare quello che ci ha insegnato la storia per stare attenti a non ripetere gli errori del passato".

Il presidente ricorda che "si seppe molto tempo dopo dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, quando Roma venne liberata. Io, in quei giorni, ero a Napoli e ricordo bene i cento bombardamenti sulla mia città". Alla cerimonia al Mausoleo sull’Ardeatina, con il capo dello Stato presenti fra gli altri il presidente della Camera Gianfranco Fini, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente della Provincia Nicola Zingaretti e il vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino nonchè il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, il presidente dell’Ucei Renzo Gattegna e il presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici.

Toccante la cerimonia civile, con l’appello dei Martiri Ardeatini: i nomi delle 335 vittime, di cui 12 rimaste ignote, risuonano per ricordare il loro sacrificio. Per la celebrazione religiosa cattolica è stato letto il Salmo 22, "Il Signore è il mio Pastore" e, per il rito ebraico, il Salmo 130, "Dalle profondità ti ho chiamato, Signore". Dopo l’omaggio ai Caduti sulle note del "Silenzio", la visita delle autorità alle tombe dei Martiri Ardeatini.