‘Ndrangheta: in carcere nipote del boss e sindaco di Seminara
17 Novembre 2007
di redazione
Le accuse rivolte contro il sindaco e il vicesindaco di Seminara (Reggio Calabria) e il nipote di Rocco Antonio Gioffrè comprendono associazione a delinquere di stampo mafioso e voto di scambio, secondo il Gip distrettuale di Reggio Calabria.
Il sindaco Antonio Pasquale Marafioti (57), il vicesindaco Mariano Battaglia (52) e Adriano Gioffre (35), assessore allo sport, sono finiti in manette nell’ambito di un’inchiesta che ha visto coinvolte altre tredici persone ed un alto numero di reati di stampo mafioso. Ancora in libertà risultano invece essere Antonio Tripodi (27) e Saverio Laganà (33).
In particolare, il sindaco di Seminara è stato accusato di promettere posti di lavoro ai cantieri dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria in cambio di voti a suo favore durante le lezioni comunali della scorsa primavera. I provvedimenti del Gip parlano infatti di “associazione di tipo mafioso finalizzata al controllo delle elezioni comunali del 2007” e della “gestione di concessioni e servizi pubblici, traendo così profitti e vantaggi per sé o per altri”.
Secondo alcune indiscrezioni, ci sarebbe anche l’ex-vicesindaco Carmelo Buggé tra i tredici arrestati. All’epoca della sua carica, gli anni ’90, il Consiglio Comunale di Seminara fu sciolto per infiltrazioni mafiose. Responsabile dell’inchiesta il pm della Dda di Reggio Calabria, Roberto Di Palma.