‘Ndrangheta. Ucciso il figlio 18enne di Inzitari, probabile vendetta

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

‘Ndrangheta. Ucciso il figlio 18enne di Inzitari, probabile vendetta

06 Dicembre 2009

Il figlio di Pasquale Inzitari, ex esponente dell’Udc, è stato ucciso ieri dopo le 22 in un agguato avvenuto a Taurianova, in provincia di Reggio Calabria. Il 18enne Francesco Maria Inzitari, è stato raggiunto da una decina di colpi di pistola calibro 9×21 esplosi da due sconosciuti mentre il giovane stava entrando nella pizzeria "El Peyote". La vittima era appena scesa dalla sua auto quando i sicari sono entrati in azione.

Una vendetta trasversale nei confronti del padre. Pur non escludendo alcuna ipotesi, sembra essere questa la prima pista che gli investigatori intendono seguire per dare un nome all’assassino di Pasquale Maria Inzitari. Il padre Pasquale, ex politico dell’Udc, era stato sospeso dal partito dopo essere stato arrestato nel maggio del 2008 e poi condannato, nel settembre scorso, a oltre 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. È stato vicesindaco del Comune di Rizziconi alla fine dell’anno 200 e poi consigliere provinciale di Reggio Calabria eletto nel 2002 in una lista dell’Udc.

Inzitari, che si trova ai domiciliari, era il cognato di Nino Princi, l’imprenditore morto nel maggio 2008 in seguito all’esplosione di una bomba sotto la sua auto. Pasquale Inzitari, insieme al presunto boss Domenico Rugolo, di 74 anni, era stato arrestato nel maggio dello scorso anno quando era un esponente politico dell’Udc, partito che poi lo ha sospeso. Nel settembre scorso, a Inzitari la Dia aveva sequestrato beni per un valore di circa 55 milioni di euro.

Pasquale Inzitari, secondo l’accusa, è stato la mente imprenditoriale della costruzione del centro commerciale Parco degli Ulivi di Rizziconi. Nell’epoca in cui ha ricoperto l’incarico di vice sindaco ed assessore nel comune del Reggino, il Consiglio comunale deliberò il cambio di destinazione d’uso dei terreni su cui sarebbe poi sorto il centro e che, secondo gli investigatori, erano già stati acquistati a prezzo agricolo da prestanome della cosca Crea. I terreni passarono successivamente alla società Devin, di cui Inzitari era socio, che vi costruì il centro commerciale.

Per sottrarsi alle continue richieste di denaro e lavori della cosca Crea, Inzitari si rivolse al cognato Nino Princi che, secondo l’accusa, fece arrestare il presunto boss Teodoro Crea. Per quell’intervento, secondo le indagini della Dia, Princi sarebbe diventato socio occulto della Devin al 16%. La società fu successivamente ceduta, nel 2007, alla Credit Suisse per oltre 11 milioni di euro.

Sulla matrice mafiosa del delitto, gli investigatori sembrano avere ben pochi dubbi. L’arma utilizzata, una pistola calibro 9, e le modalità dell’agguato (il diciottenne è stato atteso all’esterno di una pizzeria e appena sceso dalla sua auto è stato centrato a numerosi colpi), infatti, sono interpretati come chiari indicatori di un delitto di ‘ndrangheta.

Ma chi è perchè ha voluto colpire in maniera così drammatica Pasquale Inzitari a pochi mesi dalla condanna? Su questo gli investigatori non si sbilanciano. Ancora, fa rilevare uno di loro, è troppo presto. Dal delitto, infatti, sono passate solo poche ore e l’attenzione è concentrata, in questa prima fase, ad ottenere una ricostruzione quanto più fedele possibile di quanto è accaduto, sperando che i rilievi scientifici sul luogo del delitto possano dare indicazioni per risalire all’autore.