Nucleare. Veronesi: “Pronto a dimettermi dal Senato per guidare l’Agenzia”
24 Luglio 2010
di redazione
"Ho accolto con favore la proposta di considerare la mia candidatura perché come medico ho speso la mia vita non solo a combattere il cancro, ma anche a prevenirlo. Regolamentare la sicurezza del nucleare è un ambito in cui ritrovo 50 anni delle mie ricerche". Umberto Veronesi, in una intervista a Repubblica, formalizza la sua disponibilità a guidare l’Agenzia per il nucleare e a dimettersi dal Senato, dove è stato eletto come indipendente nel Pd, "per il progresso scientifico e per vedere l’Italia svilupparsi in modo civile".
"Sono a favore dal nucleare da sempre, se accetterò quest’incarico lo farò per il progresso scientifico", sottolinea il medico. "Sono a favore del nucleare da sempre – spiega l’oncologo – . Il nucleare può affrancarci dalla dipendenza dal petrolio, un giogo che ha scatenato sanguinosi conflitti. Una fonte dannosa alla salute dell’uomo e a rischio di immensi disastri ambientali, come dimostra la catastrofe alla Bp". Per il nucleare, il pericolo di un incidente è l’unico per la salute e secondo la maggior parte degli scienziati "è un rischio vicino allo zero", mentre per lo sviluppo di altre fonti, come il solare, per Veronesi, "la tecnologia è in ritardo e i soldi per accelerarla non ci sono".
"Berlusconi non c’entra", dice Veronesi che ne ha parlato con il segretario del Pd con cui aveva già chiarito che non avrebbe fatto attività di partito: "Il colloquio con Bersani è stato piacevole, tra due persone che hanno identica coscienza politica. Lui è stato chiaro, io spero di esserlo stato altrettanto", sottolinea ancora.
Sulle dimissioni, Veronesi chiarisce: "Nessun problema, se accetto il ruolo lascio la carica di senatore". C’è solo un aspetto che il professore rimprovera al Pd: "La mia posizione nell’agenzia non avrebbe niente a che vedere con la politica energetica del Paese. Peccato che alcuni colleghi Pd non l’abbiamo voluto capire".