Nuova influenza. Ad Atene chiudono due scuole, Fazio: “No agli allarmismi”

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Nuova influenza. Ad Atene chiudono due scuole, Fazio: “No agli allarmismi”

28 Settembre 2009

Due licei di Atene sono stati parzialmente chiusi a causa di numerosi casi di influenza A riscontrati tra gli allievi. Secondo quanto si apprende da fonti ufficiali, la decisione di chiudere temporaneamente una e due classi rispettivamente nei due istituti in quartieri periferici di Melissia e Haidari, è stata notificata dalla prefettura in seguito a consultazioni con il ministero della pubblica istruzione dopo che nei licei erano stati registrati complessivamente 22 casi di virus H1N1.

Secondo il regolamento del ministero della sanità, quando tre classi vengono chiuse a causa del virus, deve essere chiuso l’intero istituto, ma finora nessuna misura in questo senso è ancora stata adottata. In Grecia finora una persona è morta come conseguenza diretta dell’infezione che ha fatto registrare oltre 2200 casi confermati, mentre si attendono le prime disponibilità del vaccino.

Nel nostro Paese si era già verificato un caso simile ma l’allarme generale sembra in qualche modo ridimensionarsi. Una scuola vicino Arezzo ha deciso di non chiudere nonostante fossero stati registrati molti casi. Inoltre, il viceministro Ferruccio Fazio ha annunciato che il vaccino contro l’influenza A arriverà nei tempi previsti. Già 500 mila dosi sono state messe a disposizione e la Novartis ha confermato la sicurezza e la disponibilità del prodotto che è stato già testato su 6.000 volontari in tutto il mondo.

Intanto la prossima settimana, in coincidenza con la riunione dell’Unità di Crisi prevista per mercoledì, arriveranno nuove circolari alle regioni che regoleranno, fra l’altro, l’attività dei medici nei prossimi mesi, quando il virus comincerà ad arrivare. "Abbiamo sempre detto – ha ricordato Fazio – che il vaccino sarebbe arrivato tra il 15 ottobre e il 15 novembre, ma potrebbe essere anche prima. Quindi mi auguro che in questo periodo si possa procedere alla vaccinazione". Alla domanda se il vaccino sarà disponibile prima che si verifichi il picco dei casi di influenza A, Fazio ha specificato che "il vaccino arriverà, le prime dosi per i servizi essenziali ci saranno forse addirittura entro il 31 ottobre". "Ma ripeto che servirà per i servizi essenziali e per le categorie a rischio – ha aggiunto -, perchè la gente che non ha delle malattie importanti non rischia niente per questo virus". Ma ciò che rassicura il viceministro è anche il clima generale:"Non mi sembra che si stia creando allarmismo".

Ricordando l’episodio riportato oggi sulla stampa di una scuola in provincia di Arezzo che non ha chiuso nonostante metà dei suoi studenti si siano ammalati, ha sottolineato come questo sia l’esempio che non si sia diffuso il panico. "Il fatto della scuola di Arezzo non è stato oggetto di grande attenzione sulla stampa, e questo indica che ormai la gente ha capito che non c’è da preoccuparsi – ha detto -. Parliamo di una malattia lieve, solo in pochissimi casi può dare problemi, e per questi casi siamo attrezzati". E Fazio crede anche che potrebbe non essere necessario prolungare le vacanze scolastiche di Natale, misura ipotizzata per arginare il contagio proprio nel periodo del picco della malattia.

"Diagnosi" telefoniche con il medico di famiglia, dettagli sulla gestione dei casi più gravi e maggiore coordinazione a livello sanitario sono alcuni dei temi di diverse circolari che il ministero della Salute conta di emettere la prossima settimana. "Ad esempio, emetteremo a breve una circolare per i medici di famiglia – ha detto Fazio – per fare triage telefonico per l’influenza A, senza vedere la persona. Sempre tra martedì e mercoledì prevediamo di mandare una circolare alle regioni per farci dare un elenco, un censimento delle unità intensive di secondo livello, e in più daremo una serie di indicazioni sulle modalità di gestione dei casi più gravi". Oltre a questo, ha sottolineato il viceministro, "chiederemo alla Lombardia di coordinare a livello nazionale le attività per la circolazione extra-polmonare", che ad esempio hanno permesso di salvare la vita al giovane ricoverato a Monza. "Non è ancora certo – ha concluso Fazio – ma è un fatto che su cinque macchine di questo tipo in Italia, quattro sono nella regione Lombardia".