Obama chiede agli europei di accogliere i detenuti di Guantanamo
13 Dicembre 2008
di redazione
Gli Usa stanno esercitando crescenti pressioni sul Regno Unito e altri paesi europei perché accettino di accogliere decine dei detenuti di Guantanamo, in modo che Barack Obama possa finalmente riuscire a chiudere il campo del centro di detenzione sulla costa sud-occidentale di Cuba. Ne dà notizia il Times di Londra, sottolineando che la questione rischia di diventare un primo test delle relazioni fra i britannici e il presidente eletto degli Stati Uniti, che ha più volte elencato la chiusura del campo fra le priorità della futura amministrazione.
Il principale consulente legale del segretario di Stato Condoleezza Rice, John Bellinger spiega al quotidiano britannico che Washington ha chiesto ripetutamente aiuto agli alleati europei perché facciano insediare i detenuti che non sono considerati una minaccia per l’Occidente ma non possono essere rispediti nel paese d’origine. Un’altra fonte del Dipartimento di Stato conferma che finora la risposta del Regno Unito e degli altri europei è stata negativa. La cosa ha suscitato una certa contrarietà da parte degli Stati Uniti: "Non è utile che i paesi continuino a chiedere la chiusura di Guantanamo e poi non facciano niente per aiutarci a farlo".
Oltre un quinto dei 250 prigionieri che restano nella base Usa sono cinesi, libici, russi, tunisini o uzbeki, e potrebbero rischiare procedimenti giudiziari o addirittura la pena di morte se rimpatriati. L’Albania ha accettato un gruppo di uiguri, parte di un movimento separatista islamico in una regione remota dell’ovest della Cina, e il Portogallo ha annunciato questa settimana di essere disponibile a offrire asilo ad altri. Il ministro degli Esteri portoghese Luis Amado ha affermato che ìè giunto il momento che l’Unione Europea si faccia avanti".
Il piano di Obama per la chiusura di Guantanamo prevede comunque il trasferimento dei detenuti più pericolosi – fra i 30 e gli 80 casi – in territorio statunitense, dove finalmente si riapproprieranno dei loro diritti legali per essere processati. L’idea è quella di creare un tribunale speciale per il terrorismo che avrà il compito di gestire materiale altamente sensibile dell’intelligence, oltre a quello di proteggere l’identità degli agenti della Cia.
fonte: APCOM