Ocse: la Gran Bretagna resta maglia nera su lotta alla corruzione

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Ocse: la Gran Bretagna resta maglia nera su lotta alla corruzione

17 Ottobre 2008

Nuovi duri moniti dell’Ocse alla Gran Bretagna per la mancata lotta alla corruzione da parte delle imprese. Un fenomeno "molto difficile da contrastare" con le attuali normative britanniche, a causa di un colpevole ritardo del Regno nell’ottemperare agli impegni sottoscritti con altri 37 paesi ben dieci anni fa, secondo quanto rileva l’ente parigino con un comunicato.

Il gruppo di lavoro per la lotta alla corruzione dell’Osce si dice "amareggiato e seriamente preoccupato" per il sistematico mancato adeguamento delle leggi britanniche sul settore, in particolare per gli episodi di corruzione internazionale.

Sebbene la questione non venga mai citata nel comunicato di oggi, questo duro contrasto tra Ocse e Londra è esploso sullo scandalo negli anni scorsi per sospette mazzette che sarebbero state girate a esponenti dell’Arabia Saudita da parte del gruppo di difesa britannico Bae Systems, nell’ambito di una gigantesca commessa di caccia Eurofighter. L’indagine nel Regno partì, suscitando una fortissima irritazione dei sauditi che minacciarono di far saltare tutto l’affare. Il governo britannico decise di bloccare il tutto citando gli interessi nazionali.

Indirettamente oggi l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico torna a battere anche su questa vicenda. Tra le maggiori raccomandazioni rivolte a Londra, vi è infatti quella di "prendere tutte le misure necessarie per assicurare che l’articolo 5 della Convenzione (contro la corruzione-ndrt), che come risaputo proibisce di tener conto dell’interesse nazionale quando si indaga su episodi di corruzione internazionale, venga applicato alle indagini e alle decisioni dei procuratori a tutti i livelli di una procedura".

Non solo, per l’Ocse la gran Bretagna deve fare in modo che "il procuratore generale non possa dare istruzioni sui casi di corruzione internazionale al direttore della Serous Fraud Office", authority Gb che vigila su queste materie e dotata di poteri di indagine. Proprio l’authorità che indagava su Bae Systems. Inoltre "va eliminato il requisito del consenso del procuratore generale per effettuare tali inchieste".

Servono "leggi moderne" in Gran Bretagna, dice ancora l’Ocse, per contrastare le pratiche di corruzione da parte delle imprese, e bisogna fare in modo che l’authority cui spetta il compito di contrastare questi reati sia dotata di risorse sufficienti per svolgere i suoi compiti.