Omicidio Hina. Cassazione conferma la condanna a 30 anni per il padre
12 Novembre 2009
di redazione
La Prima sezione penale della Cassazione ha confermato la condanna a 30 anni di carcere per il padre di Hina, Mohammed Saleem accusato di aver ucciso la figlia nella propria abitazione perché la ragazza voleva condurre uno stile di vita occidentale diverso dalle tradizioni della famiglia pachistana. La Cassazione ha respinto tutti i ricorsi avanzati dalla difesa.
Confermate anche le condanne a 17 anni nei confronti dei cognati di Hina, Khalid Mahmood e Zahid Mahmood, che al momento dell’omicidio si trovavano in casa e avrebbero aiutato il padre a compiere il delitto.
Hina venne sgozzata a Sarezzo (Brescia) l’11 agosto 2006 dal padre l’11 agosto del 2006 e sepolta, con la collaborazione dei cognati, in giardino con la testa rivolta alla Mecca. Il suo cadavere venne trovato solo perchè il fidanzato italiano di Hina diede l’allarme non avendo più notizie della ragazza da alcuni giorni.