Omotransfobia al rush finale, la Camera al voto entro stasera
03 Novembre 2020
Se sul versante delle misure economiche per l’emergenza Covid la giornata di oggi, martedì, si segnala soprattutto per il surreale rito del bonus monopattino (con annesso crash del sistema predisposto per il click day), sul fronte dei lavori parlamentari le cose non vanno molto meglio: nel pomeriggio alla Camera dei Deputati è infatti prevista una seduta fiume per giungere in serata, salvo imprevisti, all’approvazione della legge Zan sull’omotransfobia.
Il provvedimento, che era slittato dal calendario ed è tornato in agenda ricevendo tra l’altro un “assist” dalle parole di papa Francesco sulle unioni civili, è molto avversato non soltanto nel mondo cattolico. Da un lato infatti si contesta il fatto che in piena emergenza il Parlamento si occupi di una norma della quale non si sentiva affatto il bisogno, essendo i casi di violenza e discriminazione già perseguiti dall’ordinamento qualsiasi ne sia la causa. Dall’altro, soprattutto, c’è grande preoccupazione per l’introduzione di un reato di opinione che rischia di mettere fuori legge anche soltanto il semplice disaccordo con la teoria del gender e dell’indeterminatezza sessuale.
Per questa ragione la proposta di legge in queste settimane ha visto schierarsi fermamente contro non soltanto l’associazionismo cattolico ma anche esponenti del pensiero liberale e il mondo femminista che vede in essa una nuova insidia in nome del “gender fluid”.