Onu. Vertice sul clima, a rischio le trattative nell’Assemblea
20 Settembre 2009
di redazione
Alla vigilia del vertice sul clima organizzato dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon sono sempre più deboli le speranze di un trattato internazionale che sostituisca il protocollo di Kyoto, in scadenza nel 2012.
Martedì, con un giorno di anticipo sull’apertura della 64esima Assemblea Generale dell’Onu, il Palazzo di Vetro ospiterà una riunione per convincere gli scettici attraverso una "terapia shock": a cento leader della Terra verranno mostrate, tra l’altro, le immagini delle catastrofiche conseguenze del surriscaldamento del globo. Non a caso il segretario generale ha invitato anche il premio Nobel per la pace Al Gore, autore del documentario "Una scomoda verità", che dipinge scenari apocalittici dovuti all’effetto serra. "Sono stato sull’Artico e ho potuto vedere di persona lo scioglimento dei ghiacciai: per me è stata un’esperienza terrorizzante – ha detto Ban – il cambiamento climatico sta avanzando più velocemente di quanto pensassi. Su quei ghiacci ho provato l’incredibile senso di vulnerabilità del nostro pianeta".
Kim Carstensen, responsabile del Wwf per il clima, ha spiegato che le trattative per un nuovo trattato sono sostanzialmente entrate in stallo perchè si è seguita la filosofia del "fare il meno possibile, il più tardi possibile, spingendo avanti gli altri". Per Ban il vertice di New York, pur non ospitando negoziati veri e propri, deve essere "un ponte per Copenaghen", dove a fine anno si terrà una conferenza internazionale sul clima. Robert Orr, uno dei suoi consiglieri più ascoltati, sostiene che "politicamente, i Paesi devono fare il salto tutti assieme".
Diverse fonti al Palazzo di Vetro ritengono che, per capire se il summit avrà successo, basterà ascoltare gli interventi di Usa e Cina, che assieme contribuiscono al 40% delle emissioni di gas nocivi. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, si è impegnato sul cambiamento climatico e la Camera Usa ha approvato un primo disegno di legge con una notevole riduzione delle emissioni. Al Senato, però, sono previste norme meno severe e che peraltro devono ancora essere discusse.
Oltre all’intervento di Obama, è molto atteso anche quello del leader cinese Hu Jintao, che finora si è rifiutato di accettare restrizioni. Hu sarà il primo presidente della Repubblica popolare a partecipare all’Assemblea Generale dell’Onu. Secondo il quotidiano britannico The Guardian, l’Onu ha intenzione di convincere i Paesi più scettici attraverso la "terapia shock" e facendo sedere fianco a fianco, durante pranzi e seminari, i delegati dei Paesi più inquinanti e di quelli più vulnerabili, come le Maldive, che rischiano di essere sommerse a causa del cambiamento climatico.