P.A. Il Ddl Brunetta diventa legge con 154 voti del Senato
25 Febbraio 2009
di redazione
Il Senato approva, in via definitiva con 154 voti a favore, un solo voto contrario il ddl Brunetta sulla ottimizzazione e razionalizzazione della pubblica amministrazione. L’opposizione non vota.
Il provvedimento, meglio conosciuto come "ddl antifannulloni", è legge. Il ddl di delega al governo, approvato dal Senato il 13 novembre 2008 e modificato dalla Camera il 12 febbraio, passa senza modifiche, in terza lettura, con i voti favorevoli della maggioranza.
Via libera definitivo del Senato quindi al disegno di legge delega del ministro Brunetta sulla produttività del lavoro pubblico e l’efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, che interviene anche sulla struttura della Corte dei conti e sul Cnel.
Per quanto riguarda la composizione della Corte dei conti, fra le modifiche all’ordinamento attuale, viene previsto che i membri togati elettivi, finora in maggioranza, passino in minoranza all’interno del Consiglio di presidenza, il cui presidente assume poteri prima collegiali, come quello di indirizzo.
Il disegno di legge contiene anche norme sulla class action per i servizi locali. Tra le modifiche al testo, apportate alla Camera, è previsto che per i servizi pubblici locali gli interventi delle Autorità di settore abbiano la precedenza sulle eventuali azioni collettive di risarcimento danni.
La norma sulla class action per i servizi locali prevede che fra i criteri direttivi di delega siano previsti strumenti e procedure idonei a evitare che l’azione collettiva "nei confronti dei concessionari dei servizi pubblici possa essere proposta o proseguita nel caso in cui un’Autorità indipendente, o comunque un organismo con funzioni di vigilanza e controllo nel relativo settore, abbiano avviato sul medesimo oggetto il procedimento di loro competenza".
Brunetta ha anche annunciato che "fin dal prossimo venerdì avvieremo un’operazione di consultazione on line, verso tutti gli stakeholder, i portatori di interessi in questo settore, a cui invieremo non solo il testo della delega ma chiederemo di contribuire fattivamente alla scrittura dei decreti delegati. Di tutta questa attività di consultazione con gli stakeholder e con il Parlamento daremo conto pubblicando i relativi risultati".
Il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, intervenendo in Aula ha spiegato che il provvedimento "non è perfetto, ma perfettibile" e "il Governo accetta di lavorare insieme al Parlamento nella redazione dei decreti legislativi".