Padre Bossi, domani la Boniver arriva a Zamboanga
05 Luglio 2007
di redazione
Nessuna notizia su Padre Bossi. “Non c’è ancora niente di nuovo su padre Giancarlo…Siamo stati avvicinati da molte persone che dicono di sapere dove si trovi, che affermano di essere pronte a dare informazioni, quasi sempre in cambio di denaro”. Così padre Gianni Sandalo, superiore provinciale del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) nelle Filippine.
Contattato dall’ageniza missionaria, padrea Sandalo ha raccontato: “C’è chi dice che padre Giancarlo sia stato avvistato in un luogo, chi in un altro, magari a 200 chilometri di distanza… Una persona mi ha chiesto 100.000 pesos in cambio della promessa di una foto o di uno scritto di padre Giancarlo: è evidente che non possiamo neanche prendere in considerazione episodi del genere. No news good news, niente notizie buone notizie, diciamo anche noi. Restiamo armati di pazienza in attesa che qualcosa accada. Forse, se spegnessimo un attimo i riflettori, i responsabili di questa vicenda potrebbero più facilmente farsi vivi” ha concluso il superiore provinciale del Pime, aggiungendo che per domani è atteso a Zamboanga l’ex-sottosegretario agli Esteri Margherita Boniver per incontrare le autorità governative e militari e il vescovo locale.
Intanto, è stata indetta per il 10 luglio la giornata internazionale di preghiera per chiedere la liberazione di padre Giancarlo Bossi.
L’iniziativa – riferisce Asianews – è stata lanciata dal Superiore generale del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime), padre Gian Battista Zanchi, che in una lettera ai missionari dell`Istituto sparsi per il mondo invita le varie comunità Pime in Asia, Africa, America, Europa ed Oceania, a raccogliersi in una giornata di preghiera “intensa e speciale” per padre Bossi. Alla preghiera, che si terrà all`interno delle diverse case del Pime, sono invitati tutti coloro che vogliono partecipare. Nella casa generalizia di Roma, il Superiore generale presiederà una messa alle 20.30.
Tutti i membri dell`Istituto, scrive ancora il Superiore generale, “insieme alla famiglia, alla parrocchia e agli amici di padre Giancarlo, sono in attesa fiduciosa di notizie che annuncino la sua liberazione, ma dobbiamo dire che, fino ad oggi, non è stata fatta alcuna rivendicazione, né sappiamo il perché del sequestro”.
Per questo, scrive il generale, “sono benvenute iniziative e manifestazioni a diversi livelli per sollecitare la liberazione di padre Giancarlo”, ma allo stesso tempo “non va dimenticata la preghiera: siamo nelle mani di Dio”.