Pakistan, scuole in protesta contro i talebani
01 Ottobre 2007
di redazione
Nella provincia nordoccidentale del Pakistan sono state
chiuse per protesta circa cento scuole femminili a causa delle minacce dei
gruppi filo talebani, attive nelle zone tribali della regione.
La notizia giunge oggi
dopo che sabato scorso un’insegnante è stata uccisa a colpi di arma da fuoco, perché
si rifiutava di indossare il burqa come richiesto dagli estremisti. Per protestare
contro questa ondata di violenza le insegnanti hanno fatto tutte le scuole della
zona della Mohmand Agency.
Da tempo i gruppi filotalebani attivi in Pakistan prendono
di mira le scuole femminili nelle zone tribali del Paese. Sabato notte, oltre
all’uccisione della donna, sono state fatte esplodere due scuole nella regione
di Swat. Le bombe hanno provocato ingenti danni agli edifici.
Intanto, una scuola femminile di missionarie, nella stessa
zona, è stata chiusa per una settimana all’inizio del mese dopo aver ricevuto
minacce da gruppi di estremisti islamici che accusavano l’istituto di
diffondere l'”oscenità” con il cristianesimo. La scorsa settimana le
autorità del distretto di Swat hanno imposto a tutte le studentesse di
indossare obbligatoriamente il burqa.
Nelle zone tribali del Pakistan si sta fortemente
rafforzando il controllo dei talebani. Infatti i gruppi di estremisti islamici
da qualche mese hanno lanciato una campagna contro i cristiani, denunciando le “oscenità”
e i “vizi occidentali” rivolta soprattutto a barbieri, cui è vietato radere la
barba ai clienti, e i negozianti di cd e dvd.