Palamara: “Giustizia non ha bisogno di riforme punitive contro i magistrati”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Palamara: “Giustizia non ha bisogno di riforme punitive contro i magistrati”

29 Ottobre 2009

"La giustizia non ha bisogno di riforme punitive contro i magistrati, che hanno l’unica colpa di aver emesso sentenze nell’esercizio delle loro funzioni". Lo ha affermato il presidente dell’Anm, Luca Palamara, giunto al Palazzo di Giustizia di Milano per un’assemblea straordinaria del sindacato delle toghe.

"Sono qui per dimostrare la vicinanza dell’Anm ai colleghi di Milano. È evidente che c’è un malcontento e bisognerà trovare il modo di canalizzarlo", ha proseguito Palamara. Quanto alla possibilità di uno sciopero, ha affermato che "non è esclusa nessuna forma di protesta, dovremo discuterne e parlarne tra noi". "Dicono che parliamo troppo, ma non possono farci tacere, siamo in una democrazia, faremo sentire la nostra voce". Infatti "in questa giornata la magistratura associata vuole essere vicina ai colleghi di Milano". Nei giorni scorsi i pm milanesi erano stati definiti "comunisti" dal premier Silvio Berlusconi. "Oggi – ha aggiunto Palamara – dobbiamo rivendicare il ruolo di una magistratura autonoma e indipendente".

Quanto alla possibilità di un trasferimento a Roma dei procedimenti che coinvolgano alte cariche dello Stato, Palamara taglia corto: "Non possiamo andare dietro a questi annunci. La giustizia ha bisogno di riforme urgenti e non di riforme punitive contro i magistrati. Non diciamo sempre di no, ma abbiamo detto anche qualche sì, per esempio rispetto alle riforme effettuate da questo governo nel processo civile".